Economia

Biomasse e sviluppo energetico: a Millesimo istituzioni e imprese per fare il punto sulle centrali

Millesimo. Il programma nazionale di promozione delle rinnovabili prevede per le biomasse un salto verso la produzione di 5670 kilotep nel 2020, rispetto alle 1875 del 2009. A Millesimo stamani, nel convegno “Biomasse e sviluppo sostenibile: quali opportunità?”, si è fatto il punto sullo sviluppo energetico teso verso questo obiettivo, sul risparmio, sulla riduzione delle emissioni di gas ed effetto serra e sull’impatto delle centrali. Hanno preso parte all’iniziativa esponenti di Regione Provincia, IPS Savona, Comune di Millesimo, Università di Genova, Xiloimprese, Demont e Agenzia Regionale per l’Energia.

L’incontro si inserisce nell’ambito del progetto Alcotra Renerfor, nato con l’obiettivo di promuovere la collaborazione tra le amministrazioni francesi ed italiane nel campo delle rinnovabili, e si è focalizzato sulla produzione energetica derivante dallo sfruttamento della risorsa forestale per raggiungere gli obiettivi comunitari in materia di ambiente.

Spiega Enrico Mozzoni, vicepresidente di IPS Savona: “Biomasse per la Valbormida e non solo, perché lo scopo di questo incontro è quello di fare conoscere ed approfondire il tema della biomassa come fonte energetica attuale. Una fonte energetica che in Italia ha ancora una dimensione ed uno sviluppo limitati, ma che certamente nel Nord dell’Europa riveste ora un ruolo concorrenziale con altri tipi di alimentazione di energia”.

“La Valbormida in particolare – aggiunge Mozzoni – ha avuto una scarsa informazione su quella che è la capacità della biomassa di risolvere i problemi energetici. Questo è quello che in questo convegno dovrebbe emergere in modo chiaro affinché la gente sia informata in modo completo e non orientato. Siamo consapevoli del fatto che ci sono sentenze, l’ultima del Consiglio di Stato, che hanno verificato la compatibilità di questo tipo di procedura con le condizioni di abitabilità. Parlo di Cairo per esempio, ma anche di Calizzano dove c’era un progetto”.

“Concretamente c’è ancora in piedi il progetto della centrale di Ferrania ed anche in questo caso occorre poi fare un’analisi attenta di quelle che sono le potenzialità boschive territorial, dei consumi della centrale di cui si parla” conclude Mozzoni.

“Questa è sicuramente un’opportunità di sviluppo perché le energie rinnovabili sono una delle azioni che noi vogliamo portare avanti con decisione, ma anche sapendo che è un argomento delicato e che deve essere ben spiegato alla cittadinanza – osserva l’assessore provinciale Santiago Vacca – Inoltre portare avanti questo discorso richiede strumenti programmatori che servono per organizzare al meglio le attività e per tutelare e dimostrare alla popolazione che questo tipo di infrastrutture non sono ‘cavalli di Troia’, ossia non vogliono nascondere altre iniziative: servono per sviluppare una risorsa che è il patrimonio boschivo”.

Prosegue l’assessore Vacca: “Per le biomasse ci sono tre iniziative in corso; una è quella di Cairo, poi c’è Massimino ed infine Calizzano. Per Massimino c’è un problema con un Comune piemontese che però si sta risolvendo in maniera positiva, mentre per Calizzano è stato approvato questo progetto in riduzione di quella che era l’iniziale autorizzazione e questa è anche un’iniziativa che fa capire quale sia la sensibilità delle amministrazioni verso il territorio. E’ importante, come sempre, trovare un equilibrio tra la produzione boschiva e quanto si brucia nelle biomasse. Se non si trova l’equilibrio si rischia di provocare degli scompensi economici tali da rendere necessario trovare altri combustibili”.

Così il sindaco di Millesimo, Mauro Righello: “Il nostro Comune ospita stamattina questo approfondimento attivato da Regione Liguria, Liguria Ricerche ed Ips, e sono contento di avere questo convegno perché credo che su questo tema vada fatta chiarezza. Nel senso che c’è una potenzialità enorme rispetto anche agli obiettivi europei su fonti rinnovabili, ma dobbiamo illuminare alcuni aspetti. Anzitutto gli iter burocratici di questi impianti, il dimensionamento, l’utilità economica e sociale di questi e una trasparenza d’informazione ai cittadini per la garanzia che questi sono davvero impianti ad energia rinnovabil e non altro. Ora ci sono sul territorio valbormidese diverse ipotesi d’impianto e questo forse è anche un’occasione per capire se questi si possono concludere positivamente per il territorio”.

“In Valbormida – prosegue il sindaco Righello – ci sono molte aziende che hanno bisogno di tanta energia, per esempio le vetrerie; probabilmente questo progetto andrebbe pensato anche un accordo energetico sul piano territoriale. Noi avevamo anche ipotizzato un impianto qui, ma siccome io vedevo una cosa con ricaduta territoriale con una rete di teleriscaldamento questo progetto, senza contributi pubblici, ha un costo troppo elevato. Quindi non era realizzabile. Però Millesimo ospita un’azienda come la Demont che si occupa di questa tipologia di impianti in tutto il mondo e quindi anche da loro ascolteremo consigli su questo tema”.

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