Cronaca

Ex Fornace Perseghini, il cantiere infinito: nemmeno l’ordinanza del sindaco salva gli abitanti di Lusignano

Appartamenti fornace Perseghini Albenga

Albenga. Un cantiere lungo 14 anni e che, ancora oggi, si mostra in tutta la sua pericolosità. E’ quello nato per il recupero dell’ex fornace Perseghini, nella frazione ingauna di Lusignano.

Qui sarebbero dovute sorgere nuove palazzine, con appartamenti a pochi chilometri dal mare e a prezzi convenienti: 1500 euro al metro quadro per quelli siti ai piani terra, che hanno fatto gola a molti e sfortunati acquirenti. Sfortunati perché la data di consegna degli alloggi è passata da un pezzo (si parlava del dicembre 2007) e ciò che si vede qui sono sono solo muri incompiuti, spuntoni di ferro che “sbocciano” dal terreno e cemento abbandonato.

Colpa di una complicazione nell’iter dei lavori che è subentrata quando la società costruttrice, l’allora Serenella 57 Srl, ha chiesto il rilascio di variante alla concessione edilizia per sostituire alle destinazioni commerciali, di poco interesse nella zona lusignanese, quelle più appetibilmente residenziali. A fronte della domanda, il Comune ha deciso di rinforzare ulteriormente l’opportunità di riqualificazione del nucleo frazionale, riformulando l’accordo di programma con lo scopo di “monetizzare”. Così facendo, ha imposto al costruttore il corrispettivo per la realizzazione della strada di connessione con la parte alta della frazione e per la ridefinizione dell’assetto dell’alveo del rio Carpaneo: una somma tra i 500 e i 600 mila euro.

Il risultato è un susseguirsi di intoppi e di lavori bloccati per discrepanze con il progetto originale, e un “oggi” che vede un cantiere abbandonato a se stesso, e oggettivamente pericoloso, e i residenti della zona che fiancheggia il rio Carpaneo impossibilitati ad accedere ai propri terreni.

L’ultimo capitolo parla di un sopralluogo in loco dell’opposizione ingauna, avvenuto settimane fa, e di un’ordinanza di messa in sicurezza del cantiere firmata dal sindaco Rosy Guarnieri poco più di un mese fa. Risultato? Tutto fermo come prima, mentre i cittadini della frazione sono sempre più esasperati al punto che si parla di una raccolta firme.

“Al di là degli abusi edilizi che dovranno essere chiariti e verificati, sottolineo che un sindaco deve prima di tutto tutelare i cittadini dai soprusi – interviene Mariangelo Vio, capogruppo del Pd in consiglio comunale – Se il privato se ne infischia o non obbedisce all’ordinanza, il sindaco deve, e insisto sul ‘deve’, procedere alla messa in sicurezza e al ripristino dei diritti dei cittadini, addebitando le spese al privato. Se non lo fa ci chiediamo perché e se c’è qualcuno che glielo impedisce”.

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