Economia

Più di nove miliardi di consumatori al 2050, necessario promuovere i comportamenti virtuosi

Carrello supermercato

Secondo le recenti proiezioni, si calcola che al 2050 la popolazione mondiale potrebbe superare la cifra dei 9 miliardi di persone, in un mondo in cui il benessere potrebbe essere più “spalmato” e coinvolgere un maggior numero di Paesi rispetto ad oggi. In questo scenario, la differenza per la salute del pianeta la farà anche il consumatore: al ritmo attuale, nel 2050 occorreranno risorse pari a quelle di quattro pianeti e mezzo per soddisfare l’aumento del benessere di una popolazione tanto numerosa.

Per farlo, però, “è necessario innescare un circolo virtuoso che coinvolga istituzioni, consumatori e aziende”, spiega all’Adnkronos Cecilia De’ Guarinoni, responsabile corporate communications e membro del comitato Sviluppo Sostenibile di Henkel Italia. Il gruppo, avendo raggiunto in anticipo gli obiettivi al 2012, ora punta a migliorare ulteriormente il valore prodotto e ridurre al contempo l’impronta ecologica dei prodotti e della propria attività.

“Ci siamo dati obiettivi concreti al 2015, rispetto ai risultati del 2010: incrementare il valore in termini di fatturato del 10%, abbassare i consumi di energia e acqua del 15%, ridurre i rifiuti del 15% per unità di produzione e aumentare la sicurezza del 20%”, aggiunge De’ Guarinoni. Stessi temi degli obiettivi al 2012, ma cambia il focus della nuova strategia di sostenibilità, in passato concentrata sulla produzione, da ora in poi invece ricomprendente in modo più sostanziale anche la dimensione del consumo, in vista dell’aumento demografico.

Qualche esempio? Packaging ridotti o in bioplastica ottenuta da piante che ricrescono in pochi giorni, ecobottiglie compattabili, prodotti per l’igiene personale che hanno già raggiunto l’80% di biodegradabilità degli ingredienti, pastiglie per lavapiatti che si sciolgono a 40 gradi e confezionate in plastica riciclabile.

Questa è la parte che può fare, da parte sua, l’azienda. Ma per il consumatore ci vuole un’inversione di tendenza anche culturale, in parte già in atto. Ma se è vero che chi compra dimostra una sensibilità crescente nella scelta dei prodotti più sostenibili, e anche “nel boicottare le aziende non virtuose – sottolinea la Guarinoni – da una nostra recente indagine è emerso che più del 40% degli intervistati fa il bucato ancora a 60° e oltre, solo il 43% ha installato sulla doccia sistemi per ridurre gli sprechi idrici e solo il 27% dichiara di acquistare abitualmente prodotti sostenibili”.

Insomma, il comportamento responsabile del consumatore è indispensabile per vincere la sfida della sostenibilità: abbassare l’impronta dei consumi di una popolazione globale in forte crescita per rimanere nei limiti delle risorse del pianeta. Certamente, però, il contributo di un grande gruppo come Henkel che opera a livello mondiale nei settori cura della casa, cura della persona, adesivi e tecnologie, può fare la differenza.

Più informazioni

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.