Economia

Crisi industriale savonese, segnali positivi dal tavolo romano: Invitalia o ICE per individuare nuovi investitori

Sciopero 1 Marzo

Savona. Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, oppure l’Istituto nazionale per il Commercio Estero: uno di questi due soggetti istituzionali coordinerà un nuovo protocollo d’intesa per superare la difficile crisi savonese, caratterizzata non solo dalla drammatica precarietà delle imprese, ma anche da grandi progetti ancora in attesa di concretizzazione.

E’ quanto emerge dal tavolo romano che si è svolto oggi presso il Ministero dello Sviluppo. “Il vertice, pur interlocutorio, si è rivelato positivo e incoraggiante – riferisce Francesco Rossello, segretario provinciale della Cgil – Il territorio savonese è stato confermato quale area di crisi. La legge impone accordi di programma finalmente più stringenti e precisi, che non rimangano più sulla carta. Si è svolto un ragionamento non solo sui progetti come la piattaforma Maersk o l’ampliamento della centrale Tirreno Power, ma su come questi due interventi avranno ricadute nell’intorno e come consentono di trovare nuovi investimenti”.

“Il Ministero si è impegnato ad individuare un organismo che individui piani d’opera, investitori privati e contributi pubblici – prosegue Rossello – nell’ambito di un nuovo accordo di programma”. Invitalia o ICE sono i soggetti proposti, uno dei quali garantirà la stesura del nuovo protocollo. “Dovranno partecipare al tavolo i Comuni interessati e comunque quelli appartenenti al Comitato Portuale” è l’invito della Cgil.

Gli accordi programmatici su TP e piattaforma multipurpose procedono per conto proprio. La nuova intesa riguarderà le opportunità di queste due operazioni infrastrutturali, l’area industriale savonese, la retroportualità ed il rilancio della Valbormida.

Altra questione affrontata oggi in sede romana è quella dell’energia. Le organizzazioni sindacali hanno proposto la formulazione di un piano per fornire energia a basso costo nei Comuni del compensorio savonese-vadese, una rete di consumi con fornitura diretta e prezzi agevolati. Da questo punto di vista, con interesse evidenziato dal Ministero, i sindacati auspicano che Savona faccia da progetto pilota.

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