Varazze. A distanza di un mese dall’incontro in prefettura a Savona, tutto tace sul fronte della situazione dei cantieri Baglietto e della trattativa tra la procedura e la Azimut-Benetti.
“Non è possibile che il futuro del cantiere di Varazze resti appeso ad una trattativa che non decolla: i lavoratori pretendono chiarezza e chiedono che le parti si incontrino per trovare una mediazione con un reciproco avvicinamento nelle offerte economiche così da definire una volta per tutte la trattativa” esordiscono in un comunicato i lavoratori riuniti in assemblea.
“Se questo accordo non viene raggiunto è necessario definire chiusa la trattativa – si legge nella nota – Sono passati oltre due anni dall’inizio della cassa integrazione e in questo periodo sono fallite tutte le trattative per la cessione, il cantiere è stato derubato del marchio, è scaduta la concessione demaniale sul piazzale e sulla disponibilità della darsena pende un pesante contenzioso. In questo frangente i lavoratori ed il sindacato non accetteranno e si opporranno con ogni mezzo a qualsiasi tentativo di smantellare la struttura produttiva del cantiere”.
“Impediremo che vengano rimosse dal cantiere le attrezzature e i materiali vitali per svolgere le attività di refitting e che sia portato via lo scafo del 44 metri in allestimento presso il cantiere; l’imbarcazione deve essere terminata nel cantiere di Varazze dai lavoratori del cantiere di Varazze. Chiediamo che il prefetto, come da accordi, riconvochi il tavolo con le istituzioni e il liquidatore per chiarire l’evoluzione della situazione. Chiediamo alle istituzioni impegno per risolvere definitivamente questa assurda situazione: ieri il presidente e gli assessori regionali sono andati a celebrare la rinascita del cantiere di La Spezia dalle macerie della Baglietto, li aspettiamo a Varazze perché si rendano conto che sotto le macerie ci sono ancora decine di lavoratori e le loro famiglie che da due anni aspettano una risposta certa sul loro futuro” conclude la nota.