Cronaca

Alimenta anatre e oche nell’oasi del Letimbro, volontaria dell’Enpa multata per “insudiciamento”: “Provvedimento assurdo”

Savona, airone cinerino alla foce del Letimbro

Savona. Stava alimentando gli animali alla foce del Letimbro, ma è stata bloccata da due vigili urbani, che le hanno elevato una sanzione per “insudiciamento” del letto del fiume. La disavventura ha per protagonista una volontaria dell’Enpa savonese, Maria Diana, che per regolare consuetudine offre bocconi di cibo ai volatili dell’oasi faunistica nel tratto terminale del torrente.

La volontaria dell’ente protezionistico era presso il ponte del Sacro Cuore, quando due agenti della municipale in borghese sono entrati in azione: le hanno contestato un’infrazione alle norme d’igiene urbana ed hanno comminato una multa da 34 euro.

“Stavo dando nutrimento ad anatre e oche, oltre ad un airone guardabuoi, che popolano l’oasi faunistica – racconta Maria – Sapevano che a quell’ora mi avrebbero trovata lì. Mi hanno contestato il fatto di sporcare l’area, quando era evidente che stavo alimentando gli animali dell’area naturalistica, fra l’altro indicata da precisi cartelli”.

Anche gabbiani e piccioni alla ricerca di briciole, in quel caso. Proprio il genere di volatili invisi ad alcuni abitanti di corso Viglienzoni, che hanno inoltrato un esposto per contenerne la presenza. “Nel verbale, però, la polizia municipale ha indicato che stavo lordando il greto del fiume, alimentando pantegane, piccioni e gabbiani; sì, elencati proprio così, nell’ordine di ‘disgusto’ che probabilmente hanno per questi animali. Invece, è chiaro che, come spesso faccio, soprattutto d’inverno quando c’è più bisogno, stavo nutrendo gli abitanti dell’oasi naturalistica del Letimbro, specialmente anatre e oche. E’ un provvedimento assurdo, da operatrice dell’Enpa posso intervenire per salvare gli animali buttandomi anche nel torrente, ma non posso dare loro un po’ di pane quando ne hanno bisogno”.

La sanzione è stata inflitta per la trasgressione al regolamento di igiene del suolo e dell’habitat, perché la volontaria avrebbe “insudiciato il greto del fiume” e “con pezzi di focaccia, pizza e pane”. “L’aspetto che mi ha avvilito di più – conclude la volontaria della Protezione Animali – è che mi hanno ‘avvisato’: se mi trovassero ancora lì per tre volte consecutive, sequestrerebbero l’auto; l’auto dell’Enpa, che serve per i nostri interventi”.

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