Politica

Manifesti su Giuseppina Ghersi, l’assessore Di Padova: “Attenzione al relativismo storico”

manifesto ghersi

Savona. L’assessore comunale Elisa Di Padova, a nome dell’amministrazione Berruti, si affianca al Comitato cittadino della Resistenza Antifascista nella diatriba sui manifesti appesi in via Paleocapa per ricordare Giuseppina Ghersi, la tredicenne uccisa il 30 aprile 1945.

“Il Comitato rappresenta l’amministrazione. Il sindaco mi ha delegato a rapprentardo. Il 25 Aprile dovrà essere coinvolgente per le nuove generazioni. Attenzione a confondere i livelli ed entrare nel relativismo della storia: ci sono dati e fatti ben precisi” osserva Di Padova.

Così Giorgio Masio, del gruppo di lavoro dell’Anpi che sta organizzando le manifestazioni per il 25 Aprile: “La storia su Giuseppina Ghersi è ricorrente. Ma è una provocazione dal punto di vista della richiesta di pacificazione: nel 2012 per leggere un evento del genere occorre fare un’analisi storico-scientifica. Prendere questo caso come fatto strumentale per reinterpretare la Resistenza è sbagliato. E’ importante capire il fine dell’analisi storica. Di fronte ai morti la pietà non ha colori. E’ la storia che emette poi verdetti sui fronti che hanno combattuto”.

Sul caso dei manifesti affissi da La Destra e dall’associazione Ragazzi del Manfrei, il Comitato cittadino della Resistenza Antifascista aveva espresso in un documento: “Pur deprecando episodi terribili, deve essere ben chiaro che proprio la responsabilità di quanto accaduto ricade su chi ha portato il Paese alla guerra. Il rispetto e la pietà per i morti, di qualsiasi colore, che hanno perso la vita in quella catastrofe, non significa perciò negare la realtà storica. Una realtà che ci dice da una lato che la Repubblica democratica è nata grazie al sacrificio e l’abnegazione di partigiani e antifascisti e dall’altro che non ci può essere pacificazione senza il riconoscimento dei valori che le istituzioni, le forze politiche, le associazioni della Resistenza hanno difeso, difendono e trasmettono alle nuove generazioni”.

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