Tirreno Power, compensazioni per l’impatto ambientale: 1 milione a Vado e Quiliano, 7,5 milioni alla Regione

Renata Briano - ass. ambiente Regione Liguria

Vado Ligure. Sette milioni e mezzo alla Regione da destinare al fondo annuale per i programmi ambientali, un milione di euro ai Comuni di Vado Ligure e Quiliano spalmati in tre anni. Sono le corpose compensazioni incluse nella convenzione approvata dalla giunta Burlando tra l’ente di via Fieschi e Tirreno Power per l’ampliamento della centrale termoelettrica.

Con il disco verde dell’esecutivo regionale, arrivato stamane, dopo la conferenza dei servizi dello scorso 13 luglio a Roma, TP realizzerà un nuovo gruppo da 460 MW e ricostruirà integralmente, partendo dalle fondazioni esistenti, quelli obsoleti per adeguarli alla tecnologia più moderna.

Un investimento complessivo 1400 milioni di euro, una parte dei quali, circa 200 milioni, destinati al settore delle fonti rinnovabili. Negli undici anni di lavori previsti, si stimano 1000 posti di lavoro e 300 occupati complessivi a regime. Secondo il progetto presentato dall’azienda e vagliato dall’amministrazione regionale, gli interventi strutturali ridurranno le emissioni del 70% rispetto a quelle odierne.

Tirreno Power si è impegnata a versare alle casse della Regione, in tempi molto stretti e secondo scadenze prestabilite, un totale di sei milioni e mezzi di euro che saranno inclusi nel Fondo per il programma annuale degli interventi in materia ambientale. Un ulteriore milione circa, legato alla produttività, arriverà nei primi tre anni di esercizio.

Tirreno Power inoltre si è impegnata a corrispondere ai Comuni di Vado e di Quiliano un importo pari a 0,10 euro per ogni MWh di energia elettrica prodotta da VL6, nei primi tre anni di esercizio di quest’ultima. Si stima quindi circa un milione di euro per i due enti, da dividersi in parti uguali, divisi in circa 300 mila euro per tre anni.

Così l’assessore regionale all’ambiente Renata Briano: “Tirreno Power deve presentare immediatamente la domanda di AIA, che, valutata dal Ministero, porterà ad un miglioramento dell’esistente: questo è fondamentale ed è un obbligo di legge. Con questa convenzione possiamo partire immediatamente con il controllo pubblico”.

“Avremo le risorse per aumentare la rete di monitoraggio gestita da Regione, Arpal ed enti locali – prosegue la Briano – Quindi per la creazione dell’Osservatorio Salute e Ambiente che abbiamo concordato con l’Istituto Superiore di Sanità: attraverso gli esperti che parteciperanno a questo lavoro avremo dati certi sulle conseguenze per l’ambiente e la salute, pur sapendo che questo progetto va nella direzione di un notevole e sensibile miglioramento delle emissioni. Nei controlli vogliamo procedere e anzi andare oltre agli obblighi previsti”.

“La discussione laboriosa su questo progetto si è chiusa con un punto di equilibrio – sottolinea l’assessore Lorena Rambaudi – Diamo opportunità di lavoro, diminuiamo le emissioni e creiamo una rete di monitoraggio ambientale per misurare l’impatto sulla salute dei cittadini. In più ci sono alte compensazioni per i Comuni che ospitano il sito della centrale e immediatamente si faranno lavori di risanamento consistenti e la copertura del carbonile attesa da tanti anni, oltre ovviamente al rifacimento integrale dei vecchi gruppi. Dobbiamo pensare in modo nuovo all’ambiente, non pensare solo al risarcimento delle opere inquinanti. Occorre valutare il minore impatto possibile che punti sulla riqualificazione e al contempo a sviluppo e lavoro”.

La Regione è riuscita a strappare, sulle compensazioni, cifre iperboliche: in assenza di una convenzione, infatti, è la legge a stabilire il quantum, che sarebbe stato di “soli” 900 mila euro.

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