Cronaca

Sentenze, motivazioni e testimonianze: le carte “segrete” del processo di Don Lu ora sono online

don lu chirivì

Alassio. Uno sfondo verde chiaro, nessuna foto, ma una grafica semplice per poter dare spazio ai tanti, e finora “top secret”, contenuti. Questo è www.donluciano.org lo spazio web, online da ieri sera alle 21, gestito e curato dal Comitato a sostegno di don Luciano Massaferro, l’ex parroco di San Vincenzo Ferreri e San Giovanni di Alassio condannato per molestie su una chierichetta dodicenne.

Un sito che, come fino adesso non era ancora successo, parla di questa vicenda giudiziaria senza censura: nelle sue pagine sono infatti pubblicate le “carte”, ovvero gli atti processuali nei quali sono descritte le accuse al sacerdote alassino. Aldilà dei dati sensibili, che sono stati opportunamente oscurati, il Comitato dei fedelissimi di Don Lu ha deciso di rendere pubblici tutti i contenuti dei documenti giudiziari di questa vicenda. E così, nero su bianco, i visitatori del sito possono leggere per esteso le accuse formulate dal pubblico ministero contro il prete alassiono: il capo d’imputazione nel quale si descrivono nei minimi particolari gli “atti sessuali” che la bambina sarebbe stata costretta a compiere.

Oltre alla sentenza di primo grado sono pubblicati i testi del ricorso in appello, delle nuove motivazioni d’appello e, quando verrà emessa dal Tribunale di Genova, ci sarà poi la sentenza d’appello con relative motivazioni. Nello spazio web inoltre è possibile leggere tutte le lettere di Don Luciano (l’ultima, la numero 21, è stata scritta pochi giorni fa), la lettera al Papa, ai Cardinali e ai Vescovi italiani, il libretto 2010 del Comitato ed una “novella” scritta da Don Luciano che, con una storia di fantasia, ripercorre però la sua storia.

Oltre alle carte, il sito è completato da una sintesi della vicenda giudiziaria ricostruita dal punto di vista del Comitato a sostegno di Don Lu che sulla home page dello spazio web spiega: “La sua unica finalità è l’informazione, e non ospita immagini o animazioni, né contenuti suggestivi. Troverete solo gli atti processuali conclusivi, gli unici che contengono i riscontri e le testimonianze, sui quali si fonda la salvezza o la distruzione di un uomo in una società civile, e alcuni altri documenti utili per venire a contatto con la realtà drammatica che sta vivendo un cittadino italiano che si proclama estraneo ai fatti addebitati. Ciò che le sentenze dicono è cosa nota nelle loro conclusioni, un po’ meno nei loro fondamenti”.

Nel ripercorrere le fasi salienti della storia di Don Luciano, i suoi fedelissimi sottolineano che “in assenza di prove concrete della colpevolezza del sacerdote e di riscontri documentali, la sentenza di condanna afferma testualmente che ‘l’ipotesi accusatoria si fonda sostanzialmente sulle dichiarazioni rese dalla minore’. Dichiarazioni che invece, per la difesa di don Luciano, ‘non sono attendibili'”.

Ora, in attesa che per il sacerdote alassino arrivi anche la sentenza del terzo grado di giudizio, tutti quelli che lo vorranno potranno farsi un’idea su questa vicenda basandosi sugli atti che hanno portato alla condanna a 7 anni e 8 mesi di reclusione per Don Lu. Per il momento sono stati più di 400 i contatti fatti registrare dal sito.

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