Politica

Regione, braccio di ferro Pd-Idv. Burlando: “Sono sereno, ma se passa emendamento tutti a casa”

Consiglio Regionale della Liguria

Regione. L’aula darà la risposta, con i numeri. Martedi, mercoledi e giovedi i riflettori saranno accesi sull’assemblea legislativa regionale. Mentre le voci si susseguono nei corridoi di via Fieschi, alcuni punti fermi emergono nella loro evidenza. La tenuta della maggioranza di Claudio Burlando si misurerà sull’emendamento al bilancio per l’azzeramento degli assessori esterni. Il governatore non intende transigere: la giunta rimane così com’è, granitica e intoccata, a partire da Renata Briano “che ha affrontato due gigantesche emergenze alluvionali”.

Ma l’Idv scalpita e contesta l’egemonia burlandiana, perorando il taglio ai costi ma anche il cambio di poltrone. L’idea, fondamentalmente, è di far saltare i sei stipendi agli esterni (si stima un risparmio milionario) attuando un rimpasto che rimpiazzerebbe tre posti con altrettanti politici, però eletti, che non costerebbero un euro all’ente. La pensano così il capogruppo dipietrista Nicolò Scialfa e Maruska Piredda. Marylin Fusco, che ha già l’assessorato all’urbanistica, non si sbilancia, ma non ci sta ad essere bistrattata: “Ogni volta sono tirata in ballo in polemiche artificiose” (riferimento al polverone, poi chetato, sulla cartolarizzazione degli immobili Asl).

Così il “manuale Cencelli” traspare tra le frasi delle dichiarazioni, ma velatamente, di tutti protagonisti, senza però esternazioni dirette sui rapporti di forza. Ed è chiaro che la partita, al di là dell’ex burlandiano Capurro e di Chiesa, si gioca tra Pd e Italia dei Valori. Burlando dice “sono sereno”, ma allo stesso tempo sbotta: “Vedremo i numeri in aula, non sono disponibile a tagliare gli assessorati di una giunta equilibrata. Trarremo le conseguenze e, se è necessario, si va a casa”. Tradotto: se passa l’emendamento, il governatore è pronto a dimettersi e si va a nuove elezioni. Se non passa, ma incassa comunque il voto di esponenti della maggioranza, l’apertura della crisi politica sarà inevitabile.

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