Cronaca

Incendio Vado Ligure, indagini sulle cause: si ipotizza scintilla da petardi

Vado Ligure. Alcuni ragazzini stavano facendo esplodere petardi nella zona in cui si è sviluppato il primo incendio, nel pomeriggio, nell’abitato di Segno. Quel primo rogo, mai sopito, ha innescato la reazione a catena riprendendo forza alimentato dal vento e moltiplicando a macchia di leopardo i focolai. Sono i dati che fanno propendere gli investigatori all’ipotesi dei “botti” quale origini del devastante incendio boschivo che sta mettenedo in ginocchio la comunità vadese dalla vigilia di Natale.

Secondo alcuni testimoni, alcuni giovani stavano facendo scoppiare petardi in prossimità delle case e a margine della vegetazione. Subito dopo è scattata l’emergenza per il primo incendio a Segno. Due ore di intervento e l’area sembrava bonificata; invece, proprio quando in serata il borgo si stava animando per il tradizionale Presepe Vivente, i bagliori hanno circondato le colline. Il paese si è trovato attanagliato nella tra due fronti, dal Campo dei Francesi a Sant’Ermete. Il fenomeno dello “spotting”, con foglie, arbusti e tizzoni trasportati dal vento in zone non ancora colpite dalle fiamme, ha fatto il resto creando l’inferno di fuoco.

Gli inquirenti tendono quindi ad escludere l’ipotesi del piromane, che avrebbe invece agito in piena macchia, là dove è difficile intervenire. Le fiamme originarie sono partite invece dalla strada, nel centro abitato, proprio dove i ragazzini sono stati visti armeggiare con i botti.

Alle 10 di stamane poi – episodio indipendente dal resto – ignoti hanno gettato petardi all’interno dell’area camper di Vado: ne è scaturito un incendio con molto fumo, rapidamente domato, che però ha costretto alla chiusura dell’Aurelia per scarsa visibilità per alcune ore.

Quando l’emergenza è rientrata a Segno, l’allarme è scattato a valle e nelle zone di Quiliano, in particolare a San Genesio. Sono state sfollate altre famiglie a scopo precauzionale: una parte sta rientrando a casa nella parte alta a levante del torrente. Stanno operando sull’area quattro Canadair e due elicotteri, e da terra centinaia tra vigili del fuoco, volontari e operatori di protezione civile e guardia forestale.

A causa del forte fumo è stato chiuso un tratto dell’autostrada A10 tra Savona e Spotorno, riaperta in mattinata. Chiusa anche la discarica del Boscaccio che oggi, quindi, non potrà ricevere i rifiuti dalle diverse cittadine del ponente. Almeno 200 gli ettari di vegetazione andati distrutti: una tragedia per l’ecosistema ligure, già messo a dura prova da frane e alluvioni.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.