Cronaca

Bomba di 250 kg all’aeroporto di Villanova: ecco il dispositivo di intervento dell’Esercito

esercito artificieri

Villanova d’Albenga. Domenica 9 ottobre, con inizio delle operazioni alle ore 9:00, gli artificieri del 32° reggimento genio della brigata alpina Taurinense, sotto la coordinazione del Comando 1° FOD – Ufficio CIMIC, procederanno alla neutralizzazione della bomba d’aereo ritrovata durante gli scavi in un cantiere nei pressi dell’aeroporto di Villanova d’Albenga.

L’ordigno, di fabbricazione italiana e del peso di 250 Kg di cui 125 di esplosivo, è stato rinvenuto dotato di innesco con detonatore elettrico. Verosimilmente si tratta di un ordigno risalente alla Seconda Guerra Mondiale che fu interrato ed innescato per far saltare la pista in caso di perdita dell’aeroporto.

“Sarebbe troppo pericoloso tentare di rimuoverla”, ha dichiarato il 1° Maresciallo Fabio Corpus che dirigerà l’operato degli artificieri “quindi la bomba verrà fatta brillare sul posto dopo aver realizzato dei terrapieni che conterranno gli effetti dell’esplosione”.

Per assicurare il necessario sgombero della zona, che interesserà un’area del diametro di 1 Km attorno all’ordigno, verrà chiuso l’aeroporto, così come l’ippodromo e interdetta al traffico la strada provinciale n° 6 e chiuso lo svincolo di Villanova d’Albenga sull’Aurelia bis.

Sarà sospeso inoltre ogni sorvolo fino a una quota di 4100 piedi. Verrà inoltre disattivato il ripetitore di telefonia mobile ubicato nelle immediate vicinanze. Le comunicazioni, hanno assicurato i tecnici, saranno comunque garantite dalle antenne più lontane.

Meno di una decina saranno invece le famiglie interessate, che dovranno lasciare temporaneamente le proprie abitazioni comprese nell’area di sgombero.

Le operazioni, prevedono gli artificieri – che allestiranno un posto comando avanzato dal quale verranno dirette le operazioni in coordinamento con le forze dell’ordine e le autorità locali – dovrebbero concludersi nell’arco di quattro ore con la distruzione dell’ordigno.

Gli specialisti dell’Esercito appartenenti al 32° genio sono organizzati in team di pronto intervento denominati ‘EOD’, sigla inglese che sta per Explosive Ordnance Disposal, cioe’ bonifica ordigni esplosivi, compito che assolvono dal 1 aprile del 2006 per tutto il territorio del nordovest. Ogni settimana il 32° reggimento riceve in media 2-3 chiamate da parte delle prefetture competenti o dei Carabinieri del luogo dove vengono rinvenuti residuati bellici: il più delle volte si tratta di cantieri di ristrutturazione che prevedono scavi o movimento di terra.

Il Piemonte è la regione che ha registrato il numero più alto di interventi (78% del totale), seguita da Liguria (21%) e Valle d’Aosta (1%). Gli ordigni ritrovati dai team EOD del genio alpino sono di diverso tipo: bombe a mano, proiettili di artiglieria di vario calibro e bombe d’aeroplano risalenti principalmente alla seconda Guerra Mondiale e quasi sempre in buono stato di conservazione ed ancora a rischio di esplosione.

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