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Savona, no ai tagli alle serali: gli studenti presentano esposto in Procura

Savona Tribunale

Savona. Gli studenti delle scuole serali hanno presentato un esposto alla Procura di Savona. I lavoratori che hanno deciso di tornare sui banchi non ci stanno a rinunciare alle lezioni e per evitare che i tagli alla scuola cancellino i loro corsi hanno deciso di rivolgersi alla magistratura. “E’ un problema paradossale – spiega uno degli iscritti alle serali – l’establischement politico e non solo continuano a impedire il diritto alla cultura perpetrando tagli alla scuola e lasciando precari senza cattedre pur avendo avuto ragione dal T.A.R.”.

“Lavorare e studiare è un grosso sacrificio personale, famigliare, economico e lavorativo. Viviamo in uno stato di diritto dove paghiamo regolarmente le tasse, i tributi, ma al momento di ottenere i propri diritti alcuni o taluni impediscono che gli stessi vengano attuati. La cultura, la conoscenza devono essere imprescedibili per migliorare personalmente e anche per potersi districarsi nella giungla sociale ma sopratutto per una propria dignità” aggiungono gli studenti del corso serale.

Nella speranza che anche quest’anno i corsi serali possano essere salvati gli alunni hanno presentato un esposto in Procura. Questo il testo integrale: “Siamo studenti lavoratori iscritti alle classi terze e quarte della rete di corsi serali degli istituti Alberti, Boselli, Ferraris e Mazzini di Savona. Frequentiamo con profitto e una forte motivazione, dovuta da un lato alla nostra curiosità e voglia di apprendere e dall’altro alla capacità che hanno avuto i nostri insegnanti di saperci porgere le nozioni collegate alle loro discipline accrescendo in noi la voglia di conoscere.

Frequentiamo dalla classe prima il corso serale ed abbiamo la necessità di conseguire il diploma di Geometra, Ragioniere, Perito Industriale, Professionale Aziendale, per ovvi motivi professionali. Siamo studenti informati dalla scuola che per l’anno scolastico 2011-2012 non sono state concesse le classi terze e quarta alle scuole costituenti la rete, nonostante la scuola abbia formalizzato la rete ed un progetto per il mantenimento dei corsi serali.

Siamo consapevoli della necessità di risparmiare risorse collegate alla situazione di crisi che stiamo attraversando, ma riteniamo che questa scelta sia alquanto infelice e che nel lungo termine non porterà ad un risparmio ma soltanto ad una limitazione del diritto allo studio e ad un impoverimento della formazione. D’altro lato proprio facendo riferimento a tale diritto, ritengo che avendo io intrapreso un corso di studio, questo mi vada garantito fino alla fine e con l’offerta adeguata.

Questo nostro pensiero è condiviso dall’intero gruppo degli studenti del corso serale dei quali ci siamo fatti portavoce e a tale riguardo allego un foglio firmato da alcuni di loro non essendo stato materialmente possibile sottoporlo a tutti. Chiediamo a codesta Procura di intervenire perché ci sia garantito il diritto allo studio consentendoci di terminare il corso di studi intrapreso”.

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