Profughi ad Albenga, sopralluogo del sindaco: “Situazione inaccettabile”

Profughi ad Albenga

Albenga. In seguito alla segnalazione relativa a un principio di rivolta, avvenuto nella serata di ieri, questa mattina il sindaco di Albenga Rosy Guarnieri, accompagnata dall’assessore ai Servizi Sociali Eraldo Ciangherotti, dal Consigliere comunale con delega al Demanio Manuel Barbo e da una pattuglia della polizia municipale, ha effettuato un sopralluogo presso le strutture attualmente ospitanti i circa quaranta profughi, in via Michelangelo nel quartiere di Vadino ad Albenga.

Il sindaco e gli amministratori, unitamente al personale delle forze dell’ordine, hanno preso visione dei locali in cui si trovano gli ospiti, e hanno raccolto le loro numerose lamentele relative alle dimensioni ridotte degli alloggi, alla scarsità di servizi igienici (uno ogni dieci persone) e alla qualità della mensa e del trattamento.

“Credevo di poter prendere una lezione di solidarietà e di accoglienza dal signor Nucera, ma la mia convinzione è rimasta in piedi solo per pochi minuti, non appena, ieri sera, questi individui, quasi oggetto di una tratta, sono stati costretti ad ammucchiarsi negli alloggi preparati dai responsabili del progetto emergenza – afferma il sindaco di Albenga Rosy Guarnieri -. Evidentemente hanno giudicato ‘umano’ ospitare dieci persone in un piccolo alloggio di circa 38 mq al lordo del servizio igienico e del corridoio. Ben trentanove persone sono state collocate, per le quotidiane esigenze di vita, in quattro bilocali destinati a dormitorio, con dieci persone per alloggio e con un solo bagno disponibile, più uno spazio destinato a refettorio, arredato con tavolini di norma utilizzati nelle mense scolastiche”.

“La situazione è inaccettabile – prosegue il sindaco – e comprendo perfettamente le lamentele degli ospiti, alcuni dei quali persino mi hanno raccontato di rimpiangere il trattamento ricevuto in altre realtà, quali il centro temporaneo di Ventimiglia. Ringrazio la Compagnia dei carabinieri e la polizia municipale che in questi giorni si sono messi a disposizione per monitorare la situazione. Qualcuno auspicava di poter mettere a posto tutte le proprie carenze autorizzative attraverso questo atto di maldestra ospitalità, il quale comunque gli permette di avere un ricavo di 40 euro a profugo, ovvero 1600 euro al giorno, 48 mila euro al mese, ammassando quaranta persone in condizioni inumane. Ecco come la Regione Liguria e i privati hanno saputo gestire l’emergenza”.

“Un sovraffollamento disumano fuori regola – nota l’assessore Eraldo Ciangherotti -, con spazi minimi pro capite quasi come a bordo dei gommoni e dei barconi che regolarmente arrivano dall’Africa a Lampedusa. Una speculazione economica che la Regione Liguria ha segretamente firmato con un privato in una convenzione siglata dal Soggetto attuatore, Maria Luisa Gallinotti, in spregio a tutte le normative nazionali e comunali che prevedono lo spazio abitativo minimo per ogni persona all’interno di una abitazione, pari a 14 metri quadri. Chiedo all’intera opinione pubblica se questa non sia una violazione dei diritti umani da inoltrare alla Corte Europea”.

“È una vergogna che i politici e i dirigenti della Regione Liguria abbiano permesso che accadesse una cosa di questo genere – commenta il Consigliere comunale Manuel Barbo -. Il nostro concetto di ‘dignitosa accoglienza’ è molto distante dalla realtà cui abbiamo testimoniato in questi due giorni. Se l’ente regionale avesse preso in considerazione le proposte dell’amministrazione comunale, messasi a disposizione fin dal primo giorno, non saremmo di certi arrivati a questo punto”.

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