Prefettura, infiltrazioni mafiose: accordi per legalità nelle grandi opere (Maersk e Aurelia bis)

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Savona. Il Prefetto di Savona, Claudio Sammartino, ha avviato da giorni una serie di incontri con le Autorità Istituzionali della provincia al fine di esaminare la problematica della legalità e trasparenza dell’azione amministrativa soprattutto nel settore degli Enti Locali.

Il Prefetto ha svolto colloqui separati con il Presidente della Provincia, il Sindaco del Capoluogo, il Presidente della Camera di Commercio, anche nella sua veste di Direttore dell’Unione Industriali ed ha approfondito, in modo particolare, la tematica degli eventuali Organismi (centrali di committenza, stazioni uniche appaltanti) presso i quali potrebbe essere concentrata la gestione unitaria delle procedure delle gare di appalto delle amministrazioni locali, dei Comuni e di altri Enti. Con questi Organismi collaborerebbe la Prefettura per più incisivi controlli antimafia e per rafforzare le misure di prevenzione delle infiltrazioni della criminalità organizzata.

E ciò nel quadro delle iniziative, già da tempo avviate e sviluppate dalla Prefettura, volte a prevenire e contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’attività degli Enti locali e l’inquinamento pervasivo dell’economia legale della provincia. Infatti, alla luce della nota direttiva del Ministro dell’Interno su “controlli antimafia preventivi nelle attività a rischio di infiltrazioni da parte delle organizzazioni criminali”, il Prefetto, in data 9 agosto 2010, aveva richiamato l’attenzione delle stazioni appaltanti della provincia sulla necessità di sottoporre a stringenti forme di verifica l’indotto che va dal ciclo del calcestruzzo e degli inerti, ivi compreso il controllo delle cave e dei siti estrattivi, fino alle fasi realizzative delle opere pubbliche.

In quell’occasione, era stata sottolineata l’opportunità dell’utilizzazione di strumenti convenzionali (tra l’altro Protocolli d’intesa da stipulare ad hoc) volti a far sì che gli effetti ostativi su attività d’impresa soggette a rischio di infiltrazione vengano a prodursi in ogni caso anche per le opere pubbliche che si attestino al di sotto della soglia comunitaria e quindi al di sotto del limite prescritto per la richiesta delle cosiddette certificazioni antimafia.

Peraltro, in tale ottica di prevenzione delle infiltrazioni e delle illegalità, sono stati eseguiti dalle Forze dell’Ordine, dalla DIA, dall’Ufficio Provinciale del Lavoro, dal Provveditorato alle Opere Pubbliche e anche dall’A.R.P.A.L., sotto le direttive disposte da questa Prefettura, accessi e verifiche ispettive in cave e siti estrattivi e presso opere pubbliche, nell’ambito del rapporto di collaborazione con gli Enti Locali e dell’ausilio agli stessi in ordine alla vigilanza contro le attività illegali e le eventuali infiltrazioni criminali.

In tale contesto è stato definito, d’intesa con l’Autorità Portuale di Savona-Vado, uno schema di Protocollo di legalità (al quale andrebbero affiancate tecnologie informatiche avanzate) al fine di tutelare la futura realizzazione, non appena avviata, della nota Piastra Logistica Multifunzione in un’ottica di salvaguardia dell’economia legale di questo territorio e di puntuale e attento controllo di quelle zone. Analogo Protocollo di legalità è in fase di avanzata definizione con l’A.N.A.S. per l’intervento riguardante la cosiddetta Aurelia bis.

Sono, in corso di perfezionamento intese con l’Unione Industriali di questa provincia per definire un Protocollo attuativo rispetto a quello stipulato a Imperia il 9 febbraio 2011, alla presenza del Ministro dell’Interno, con Confindustria regionale contro i rischi di infiltrazioni mafiose nell’economia.

Il Prefetto, in data 17 giugno 2011, ha formalmente invitato i Comuni della provincia a far conoscere la propria disponibilità alla gestione associata fra gli stessi Enti locali, con la collaborazione della Prefettura, di Organismi per l’espletamento delle procedure di appalto secondo quanto previsto dall’art. 33 del D. Lgs. 12 aprile 2006, n. 163 e ultimamente dalla legge 13 agosto 2010 n. 136 (centrali di committenza, stazioni uniche appaltanti e così via).

Le predette strutture comportano un protagonismo propositivo da parte degli Enti Locali e richiedono intese e forme di collaborazione fra gli stessi, assai rilevanti per assicurare la legalità, la correttezza e la trasparenza dell’attività amministrativa, la difesa delle Comunità locali e dell’economia legale dalle infiltrazioni della criminalità organizzata.

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