Cronaca

Operazione “Orchidee”: molte ammissioni tra gli arrestati, verso il rinvio a giudizio

arresti cc pietra

Pietra L. Molte le ammissioni nell’ambito degli interrogatori di questi giorni delle persone arrestate nell’ambito dell’operazione antidroga “Orchidee”condotta dai carabinieri, che ha smantellato un giro di spaccio di cocaina tra Pietra Ligure e le località del ponente savonese. Gli elementi di prova raccolti dal sostituto procuratore Giovanni Battista Ferro, titolare dell’indagine, sembrano ormai corposi ed il quadro accusatorio ormai in via di definizione.

Gran parte degli arrestati avrebbero chiarito la loro posizione nel sodalizio illegale, ammettendo le proprie responsabilità e delineando la composizione dell’organizzazione italo-albanese per la ricezione e la successiva vendita al dettaglio dello stupefacente.

Le ordinanze di custodia cautelare in carcere hanno colpito cinque albanesi: Glendi Hushi, detto “Roni”, 33 anni, (ed i suoi connazionali L.T., 34 anni, G.A., di 39, B.A., di 23, e A.C., di 40 (che al momento sono riusciti a sfuggire all’arresto). Ai domiciliari sono invece finiti due albanesi e due italiani: Ermir Bakillari, di 42 anni, E.V., detto “Nesti”, di 25, Samuel Comandù, di 22, e Enzo Di Benedetto, di 50. Infine avranno l’obbligo di comparizione quotidiana due albanesi, un marocchino e due italiani: Edmond F., di 37 anni, Alket K., di 37, Gianmario Z., di 40, Luca S., di 28, e Mohamed S., di 37.

Una volta conclusa in via definitiva l’istruttoria preliminare per loro (a vario titolo) si prospetta il rinvio a giudizio per il reato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

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