Savona. Pietro Fotia ha lasciato il carcere. Dopo Balaclava, Taricco e Drocchi, così anche l’imprenditore della Scavo-Ter, finito in manette nell’ambito dell’operazione “Dumper”, che aveva portato alla luce un giro di fatture false e corruzione, ha ottenuto dal gip i domiciliari. La richiesta era stata presentata, al termine del secondo interrogatorio, dai legali di Fotia, gli avvocati Emi Roseo e Carlo Biondi.
La decisione del giudice per le indagini preliminari è arrivata probabilmente anche alla luce di quanto dichiarato dall’imprenditore nell’audizione di lunedì scorso: secondo quanto trapelato Fotia, davanti al pm Ubaldo Pelosi, avrebbe ricostruito il sistema di mazzette e favori, facendo delle ammissioni davanti alla mole di carte contabili e riscontri presentate dal’accusa, ma anche contestando alcuni degli addebiti (soprattutto per quel che riguarda il filone delle fattture false).