“Non ci sono più scuse, dopo gli scontri di Chiomonte in Val di Susa e le minacce di ripetere le violenze in occasione dell’anniversario del G8 di Genova, è necessario un ripensamento di tutti gli organizzatori e delle istituzioni per evitare che l’anniversario del luglio 2011 si trasformi in occasione di scontri e devastazioni..”.
”Già da alcuni mesi abbiamo apertamente denunciato il serio pericolo che gruppi antagonisti stiano dando vita a progetti di scontro e attacco alle forze dell’ordine, approfittando del teatro predisposto da molte associazioni e confederazioni sindacali organizzatrici di incontri e dibattiti sul decennale del G8. I precedenti scontri occorsi in occasione delle ultime manifestazioni studentesche e degli operai di Fincantieri, a cui ora si aggiungono le palesi minacce dei NoTav e dei gruppi antagonisti di varia natura, fanno presagire, purtroppo, che i citati incontri organizzati si possano facilmente trasformare in appetitose occasione di scontri.”
“Finalmente anche le istituzioni si sono accorte di detti pericoli e le informative di Polizia ci danno ragione sui timori che avevamo da tempo denunciato. Le minacce sul web e le prime azioni ( ‘apposizione dello striscione contro Spartaco Mortola, la scritta apparsa sui muri di Genova no justice no peace, assassinato dallo stato rivolto a Carlo Giuliani) fanno presagire che il desiderio di vendetta dei no global si possa effettivamente concretizzare. Ancora una volta ci troviamo costretti a richiedere un ripensamento a tutte le associazioni organizzatrici (Acli, CGIL etc..) affinché gli animi non vengano ulteriormente esasperati e gli incontri non siano facile occasione per nuovi scontri. Anche le istituzioni, per primo il Comune, si assumano le responsabilità relative: non sono bastati i 26 milioni di euro di danni subiti dalla città di Genova nel 2001 per ripensare e rivedere i progetti di celebrazione del 10° anniversario?”.
Matteo Bianchi, segretario Provinciale Generale COISP, Sindacato Indipendente della Polizia di Stato