Albisola, un Brilla restaurato nel battistero di san Nicolò

crocifisso chiesa san matteo Laigueglia

Albisola S. Torna all’antico splendore il magnifico gruppo scultoreo del fonte battesimale, opera del savonese Antonio Brilla (1813-1891) posta nella prima cappella laterale sinistra della chiesa di san Nicolò ad Albisola Superiore.

Il restauro è stato possibile grazie al contributo della Fondazione de Mari, dei soci del Lions club Albissola Marina-Albisola Superiore “Alba Docilia”, della parrocchia di san Nicolò e del Comune di Albisola Superiore e all’impegno e al lavoro degli architetti Anna Pisani e Luisa Mezzano. L’inaugurazione del fonte battesimale avverrà venerdì 1° luglio. Alle ore 18 sarà celebrata la Messa nella chiesa di san Nicolò; alle ore 18,30 la presentazione dei lavori di restauro e a seguire concerto per chitarra a cura di Dario Caruso. I lavori di restauro sono iniziati nel novembre 2010 e sono terminati nel marzo scorso, la direzione dei lavori è stata dell’architetto Anna Pisani con la supervisione di Massimo Bartoletti della Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici della Liguria, e di Cristina Pastor della Soprintendenza per i beni archittetonici e paesaggistici della Liguria. L’intervento di restauro è stato eseguito dall’architetto Luisa Mezzano per il gruppo scultoreo, mentre dei dipinti murali si è occupata la restauratrice Claudia Maritano.

“Nella creazione del gruppo scultoreo il Brilla fa ricorso ad una iconografia inconsueta – interviene la Pisani -, infatti rappresenta il momento in cui Gesù esprime la volontà di essere battezzato dal Battista nelle acque del fiume Giordano; Gesù con la mano indica il fiume. Sullo sfondo della cappella è rappresentato un paesaggio che richiama l’oriente, con il deserto, le palme, le rocce e le tipiche costruzioni orientali; il dipinto presenta bassorilievi in adiacenza al gruppo scultoreo. La parte superiore della parete ospita la figura di Dio Padre benedicente su una nuvola popolata da cherubini. La cappella è sormontata da una volta a botte riquadrata con cornice in stucco entro la quale vi è la scritta in ebraico Jahve e lo sfondo turchese simboleggia il cielo”.

“L’attuale destinazione della cappella che ospita il battistero – conclude la Pisani – non è quella originaria perché nei secoli ha subito svariati spostamenti non documentati, pertanto non possiamo datare con certezza la collocazione. Unico dato documentato è quello del 28 marzo 1868, data in cui Antonio Brilla viene incaricato dal prevosto della chiesa di San Nicolò di eseguire le statue di Gesù e del Battista e le altre opere in gesso sulla parete. Per tale lavoro il Brilla ricevette la somma di trecentoventi lire come si evince dalla ricevuta di pagamento firmata dallo scultore stesso e conservata nell’archivio della parrocchia”.

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