Politica

Albenga, il Pd attacca il sindaco: “Con petardi e porchetta non si governa una città”

Tunisini e profughi a Savona

Albenga. “Un bravo amministratore, un sindaco, ha il dovere di governare: la signora Guarnieri non può limitarsi ad abbaiare proponendo soluzioni improbabili e sostenendo sempre ed in ogni caso che la colpa sia di chi ha governato prima di lei oppure di altri”. Così Franco Vazio, vice segretario provinciale del Pd, commenta le dichiarazioni del primo cittadino a proposito della sistemazione di una quarantina di profughi nell’ex ospedale della città.

“Se esistono soluzioni alternative le proponga e le faccia conoscere a tutti – osserva Vazio – Perché sono state secretate? Se sono e saranno serie le sosterremo anche noi”. Vazio si riferisce alla lettera-diffida che Guarnieri ha inviato al presidente della Regione, Claudio Burlando, sostenendo che Albenga non trasformerà mai l’ex Santa Maria di Misericordia in una “kasba” e lamentando il fatto che non siano stati presi in considerazione altri stabili giudicati più indicati a questo scopo.

“E’ il costante ritardo con cui si esaminano i problemi e l’approssimazione circa il modo con cui li si affronta che generano i disagi di cui poi il sindaco puntualmente si lamenta – continua Vazio, riferendosi anche alle questioni del polo scolastico, dell’accorpamento delle scuole medie, del depuratore ingauno, di Eco Albenga – L’amministrazione ingauna è isolata e senza guida. La musica è sempre la stessa ed a pagare sono e saranno solo gli albenganesi. Lo abbiamo già detto in passato e lo riaffermiamo oggi: con petardi e porchetta alla griglia non si governa una grande ed importante città come questa”.

Intanto, dalla Regione, anche l’assessore Lorena Rambaudi risponde al “j’accuse” del sindaco della città delle torri: “Se il sindaco di Albenga, Guarnieri, ci aiuta a sollecitare la ristrutturazione del centro delle Rapalline sul suo territorio, per cui abbiamo chiesto i finanziamenti al Governo e alla protezione civile nazionale, siamo disponibili a collocare gli immigrati altrove e rivedere la scelta, al momento obbligata, dell’ex ospedale di Albenga”.

“La città di Albenga – spiega l’assessore Rambaudi – ci aveva proposto due siti, uno in località Rapalline che era stato preso in considerazione dalla giunta, ma che necessitava di una ristrutturazione e sul quale il dipartimento di protezione civile nazionale non ci ha ancora dato una risposta e un magazzino privato ritenuto non idoneo ai criteri di abitabilità dalla Protezione civile e inoltre alcuni posti nei campeggi che non rispondono alle soluzioni definitive di accoglienza di secondo livello necessarie in questa fase”.

“Le soluzioni proposte – continua Rambaudi – sono state ritenute non idonee. Al contrario abbiamo ricevuto una proposta da un privato che ha nella sua disponibilità il bene immobile dell’ex ospedale di Albenga, che non richiede allestimenti o ristrutturazioni e la protezione civile regionale ha ritenuto che fosse la soluzione più confacente, vista la possibilità di ospitare al suo interno circa 40 persone e in presenza di una situazione di emergenza con meno posti a disposizione di quelli necessari”.

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