Liguri, popolo di “previdenti”: al primo posto per numero di testamenti

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Liguria. Sarà che tutti ci considerano notoriamente il popolo più attaccato alle “palanche”, fatto sta che, in un Paese scaramantico come il nostro – che malvolentieri pensa al triste momento del “trapasso” – i liguri appaiono i più organizzati nel gestire i propri averi anche nell’Aldilà.

Dai dati forniti dall’Agenzia delle Entrate sembra infatti che in un’Italia che vede una percentuale scarsissima di successioni avvenute per testamento (appena il 15,78% delle 377.894 dichiarate nel 2009), la Liguria si piazzi comunque al primo posto tra le regioni più previdenti: nel 2009 sono stati infatti registrati 189,5 testamenti su 100 mila abitanti. Dopo di noi vengono il Trentino (135,9) e il Friuli (130,3). Anche il ricorso ai notai, inoltre, è stato particolarmente forte in Liguria (81,4 ogni 100 mila abitanti), Puglia (79,3) e Sardegna (70,2), quasi assente in Trentino (14,8), Lombardia (17,4) e Piemonte (26,4).

La tendenza, nel resto d’Italia, è invece quella a non regolamentare la propria eredità al punto che nel 2009 sono stati registrati 113,7 testamenti ogni 100 mila abitanti nel Nord-ovest, 111,5 nel Nord-est, 81,7 nel Centro, 79,1 nel Sud e 116,1 nelle Isole (secondo l’Istat). Solo il 15,78%, come si diceva, è avvenuto per testamento. Nell’88,22% dei casi, si è proceduto in assenza di disposizioni del defunto, secondo le norme di legge.

Per aiutare i cittadini a disporre consapevolmente dei propri beni il Consiglio nazionale del notariato ha così presentato, insieme alle associazioni dei consumatori, la Guida “Successioni tutelate. Le regole per un sicuro trasferimento dei beni”. Ma, forse, basterebbe fare un passo in Liguria e imparare dal popolo più previdente d’Italia.

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