Economia

Industria, le “patate bollenti” per la Regione: da Fincantieri a Elsag-Selex passando per Tirreno Power

tirreno power

Regione. Le questioni industriali continuano ad essere le spine nel fianco dell’amministrazione regionale. E’ bastato che trapelasse qualcosa dal vertice romano dedicato alla presentazione del piano industriale di Fincantieri per scatenare l’ira degli operai: sono scesi in piazza ed hanno paralizzato la viabilità con un sciopero improvvisato. La società avrebbe stimato più di 2500 esuberi in Italia e si profilerebbe la chiusura del cantiere di Sestri Ponente: un rischio per il posto di lavoro di circa 800 lavoratori, senza contare l’indotto che include un migliaio di persone. E’ emersa anche la possibilità di un ridimensionamento delle officine a Riva Trigoso con il trasferimento delle costruzioni militari a Muggiano.

Preoccupazioni anche sul versante della fusione tra Elsag e Selex (rispettivamente 1200 e 750 unità lavorative): dopo cinque anni di razionalizzazione le due società, che hanno uno stabilimento entrambe a Genova, hanno un piano industriale che prevede la cassa integrazione per 650 addetti, 190 dei quali nel capoluogo ligure.

Tutte problematiche che coinvolgono un elevato numero di lavoratori e per le quali la Regione Liguria non riesce a trovare la quadra nel suo ruolo di intermediazione. E lo stesso “immobilismo” è contestato dai sindacati a Vado Ligure, nei rapporti tra l’istituzione di via Fieschi e Tirreno Power. Qui la situazione è totalmente diversa, perché l’azienda energetica non chiude né taglia, ma al contrario intende mettere in campo il più sostanzioso investimento finanziario della recente storia locale. TP infatti è disponibile ad investire 1 miliardo e 200 milioni di euro per l’ampliamento della centrale termoelettrica di Vado e ulteriori 200 milioni per le fonti rinnovabili.

Logistica dell’area, consolidata presenza dell’impianto, attività produttiva storica nell’area vadese: sono tutte ragioni che hanno indotto Tirreno Power ad aspettare per ottenere l’autorizzazione all’ampliamento, dopo una girandola di incontri istituzionali che si è protratta per anni. La giunta regionale di Burlando ha formulato la sua delibera propositiva, inducendo l’azienda a fare concessioni sull’impatto ambientale e questa ha accettato, ricalibrando ma mantenendo adesione alle prescrizioni ambientali. Anche in questo caso però il rapporto tra la Regione Liguria e l’azienda continua ad essere complicato, tra rinvii, rilanci e rimandi.

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