Cronaca

Corruzione: Drocchi sospeso dal Pd, ma rimane in lista per le Comunali

di tullio

Vado Ligure. E’ stato sospeso dal Pd, ma resterà nella lista che corre per le amministrative di Savona. Roberto Drocchi, funzionario comunale di Vado e presidente del Riviera Vado Basket, arrestato dalla guardia di finanza nell’operazione “Dumper”, è attualmente candidato consigliere per il Partito Democratico a sostegno del primo cittadino uscente Federico Berruti.

Una tegolata per il partito retto dal coordinatore provinciale Livio Di Tullio, che ha consegnato ad un comunicato la prima dichiarazione sulla vicenda: “Abbiamo appreso la notizia dell’arresto di Roberto Drocchi e di alcuni imprenditori nell’ambito di un’inchiesta della magistratura savonese che, per quanto sappiamo finora, riguarda ipotesi di riciclaggio e corruzione in relazione a lavori nel Comune di Vado Ligure. Roberto Drocchi è un nostro iscritto ed un nostro candidato per il consiglio comunale. Come consigliere comunale e come iscritto al Pd non abbiamo mai avuto modo di dubitare di lui”.

“Speriamo quindi che possa al più presto dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati – dichiara Di Tullio – Abbiamo piena fiducia nel lavoro della magistratura e nella sua imparzialità. Attendiamo quindi sereni l’esito dell’inchiesta. La commissione di garanzia, come da nostre regole interne, ha provveduto a sospendere Roberto Drocchi dal Pd. Le norme di legge non consentono al nostro partito di ritirare il suo nome dalla lista. Se fosse stato possibile lo avremmo fatto”.

Da almeno un anno le Fiamme Gialle indagavano sui presunti piaceri che Roberto Drocchi, in qualità di ingegnere capo del Comune di Vado Ligure, avrebbe fatto a imprese private in cambio di denaro. Soldi che, secondo l’accusa, l’uomo investiva poi nel Riviera Vado Basket, squadra che milita nel campionato dilettanti di serie B. Gli altri arrestati nell’ambito dell’operazione sono Pietro Fotia, imprenditore nel settore del movimento terra e dell’edilizia originario di Africo (Rc) ma da tempo residente a Savona, Andrea Balaclava, cuneese, titolare di una ditta del settore edile con sede a Cortemilia (Cuneo) e Mario Taricco, originario di Ovada (Alessandria) e residente a Savona. Una quinta persona, l’imprenditore Maximiliano Giuseppe, era già stata arrestata circa tre mesi fa con l’accusa, tra l’altro, di avere evaso al fisco circa 3 milioni di euro.

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