Cronaca

Brasiliani a caccia di cittadinanza, Briano: “Revoche per i riconoscimenti fasulli”

briano

Cairo Montenotte. Operavano con un ufficio un po’ anonimo in via Martiri della Libertà, a Cairo Montenotte, i tre tenutari dell’agenzia per il disbrigo delle pratiche “veloci” per la cittadinanza italiana destinata ai brasiliani. Altri cinque svolgevano lo stesso lavoro, ma in forma più privata, a Savona.

L’indagine condotta dalla polizia e battezzata “Brazilian Connection”, in otto mesi di accertamenti incrociati tra Italia e Sudamerica, ha portato alla denuncia di 68 persone con accuse che vanno dall’uso di atto falso a favoreggiamento dell’immigrazione clandestina a falsità materiale, ideologica, peculato.

Già l’anno scorso il sindaco di Cairo, Fulvio Briano, venuto a conoscenza dell’attività sospetta nella compravendita della cittadinanza per “jure sanguinis”, aveva portato documentazione in Procura.

“Si trattava di pratiche su certificati sulla cui validità era impossibile eseguire verifiche dall’Italia. Si è poi capito che i cittadini brasiliani affittavano qui appartamenti per il tempo necessario di acquisire la residenza. Lo scopo era solo quello di ottenere la cittadinanza e poi spostarsi più agevolmente all’estero, soprattutto in Germania” sottolinea il primo cittadino.

“Abbiamo già applicato delle revoche sui riconoscimenti risultati fasulli, come da comunicazione della Prefettura, mentre altre revoche sono in vista – aggiunge Briano – Si tenga anche presente che c’è una falla normativa sul diritto di cittadinanza per discendenza, particolarmente permissiva per quello che riguarda alcuni Paesi sudamericani”.

Ben 47 brasiliani che hanno ottenuto le false attestazioni dovranno rispondere di immigrazione clandestina e uso di atto falso. Gli intermediari che hanno organizzato il business fraudolento sono chiamati a rispondere di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e falsità materiale e ideologica. Nel mirino degli investigatori anche un impiegato dell’ufficio Stato Civile di Savona, C.L., 61 anni, denunciato all’autorità giudiziaria per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, falso ideologico, omessa denuncia, soppressione e distruzione di atti, nonché un funzionario dell’ambiasciata italiana a Brasilia, S.G., di 47 anni, che dovrà rispondere anche di peculato.

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