Albissola Marina, il cardinale Bagnasco: “La chiesa non cerca potere”

Albissola Marina. “La chiesa non è interessata ad affermare primati e a cercare riconoscimenti: da duemila anni annuncia il Vangelo e promuove civiltà e cultura. E voi, sorelle, siete dentro a questa nobile storia”. Le parole del cardinale Angelo Bagnasco erano rivolte anzitutto alle Figlie della misericordia, che festeggiavano il bicentenario della nascita della fondatrice santa Maria Giuseppa Rossello, ma volevano essere un richiamo alla chiesa nella sua globalità. E questa, nella parrocchia di N.S. della Concordia ad Albissola Marina, era ben rappresentata dai due vescovi concelebranti (Vittorio Lupi e il suo predecessore Domenico Calcagno), dai sei sacerdoti, dai due diaconi, dalle numerose religiose e dai tanti laici che riempivano per intero l’edificio sacro.

Trattandosi di una celebrazione solenne ed ufficiale, non potevano mancare le autorità, tra le quali i sindaci delle due Albisole Nicolò Vicenzi e Franco Orsi, il presidente della Provincia Angelo Vaccarezza, il comandante provinciale dei carabinieri Giovanni Garau, il comandante provinciale della Guardia di Finanza Roberto Visintin e il presidente della Fondazione Carisa-De Mari Roberto Romani. Ad animare la liturgia era il coro “san Pietro” diretto da padre Piergiorgio Ladone. La Messa è stata aperta dal saluto introduttivo di monsignor Vittorio Lupi (che ha portato i saluti di due vescovi emeriti di Savona, Dante Lafranconi e Giulio Sanguineti) e conclusa dai ringraziamenti della madre vicaria dell’istituto suor Rossella Bianchi. Anche chi è rimasto sul sagrato della chiesa ha potuto seguire il rito, grazie ad un maxischermo collocato nei pressi dell’oratorio di san Giuseppe.

Nella sua omelia l’arcivescovo di Genova e presidente della Cei ha osservato che “ogni forma di vita consacrata è un dono per la chiesa e per il mondo, richiamando il primato dell’amore di Dio e la relatività delle cose umane. Ogni religioso ricorda a tutti noi questa vocazione: siamo fatti da Dio, da Lui veniamo e a Lui andiamo. Com’è facile, infatti, dimenticare questa chiamata e perdersi in cose effimere. Vi ringraziamo perciò – ha proseguito rivolgendosi alle suore – perché tutti abbiamo bisogno di essere richiamati alla realtà del cielo. Abbiamo bisogno di guardare il cielo per amare di più la terra”.

Il cardinale Bagnasco ha poi evidenziato alcuni aspetti che lo hanno più colpito della figura della santa Rossello: anzitutto la scelta di chiamare il suo istituto “Figlie della divina Misericordia”: “Il mondo d’oggi – ha detto – quanto più cerca la libertà assoluta e il soddisfacimento egoistico, tanto più invoca l’amore. Per il cristiano il volto misericordioso dell’amore di Dio trova la sua conferma piena e definitiva nel Calvario. E quanto bisogno oggi ci sia d’amore lo dimostra tutta la violenza che viene seminata sulla terra. Quando ci chiudiamo all’amore, allora non comprendiamo più dove andiamo e smarriamo noi stessi”.

L’altro aspetto evidenziato dall’arcivescovo è stato lo zelo della santa per alleviare le sofferenze del suo tempo. “La Rossello – ha notato Bagnasco – ha avuto l’intelligenza di capire che senza istruzione e cultura non c’è riscatto per il futuro, e proprio per questo ha speso la vita per fondare scuole popolari e ha lottato contro ogni forma di schiavitù. Il suo è un grande ed attuale ammaestramento”. Secondo il presidente della Cei, la santa Rossello ha assecondato lo stile che è proprio della chiesa nel suo cammino storico: “Cercare di guardare gli uomini e le cose con gli occhi di Dio. Prima che arrivassero le carte internazionali e le dichiarazioni dei diritti umani, la chiesa ha annunciato in Cristo la dignità e l’uguaglianza di tutti gli uomini davanti a Dio. Non dimentichiamo perciò che la chiesa ha operato per la liberazione di tante persone, spesso anticipando i tempi e la maturazione delle coscienze”. Il cardinale ha infine esortato le Figlie della misericordia a continuare ad operare in questo solco bimillenario: “I giovani e i poveri continueranno così a contare su di voi”, ha concluso.

Alla fine del rito il cardinal Bagnasco accompagnato dal vescovo Lupi ha visitato la casa natale della santa  che, lungo tutta la giornata, è stata aperta per visite di singoli e gruppi. L’intera via Repetto, inoltre, è stata abbellita dai negozianti con palloncini colorati. Ovviamente bianco-gialli.

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