India. “Abbiamo terminato le parole, lo stupore e l’indignazione”. Sono le parole a caldo del padre di Tomaso, Euro Bruno, alla notizia del rinvio dell’udienza prevista per oggi nel processo che vede coinvolto suo figlio, Tomaso, e l’amica torinese Elisabetta Boncompagni, rinchiusi da più di un anno nel carcere indiano di Varanasi. Il poliziotto che doveva essere controinterrogato dagli avvocati difensori di Bruno non si è presentato in aula dicendo che doveva accompagnare come scorta, un noto politico di spicco.
“I nostri legali stanno formalizzando una protesta nei confronti dei giudici e del pubblico ministero per capire cosa stia succedendo e per fare chiarezza su questi innumerevoli rinvii. Si può dire che da quando è iniziato l’interrogatorio del funzionario di polizia abbiamo perso quasi un mese di tempo e intanto i nostri ragazzi sono in carcere” afferma Euro Bruno.
“Si ripete la storia ancora una volta e mi chiedo se è davvero questo il modo di affrontare i processi in India. Intanto nei prossimi giorni a Varanasi sono in programma alcune festività religiose e per questo la prossima udienza è fissata per martedì 22 marzo. Non sappiamo più cosa fare, tutta questa vicenda ci fa pensare a un atteggiamento di indolenza anzi di inciviltà e noi non possiamo fare niente e restiamo impotenti” conclude Bruno.