Lettera al direttore

Profughi, il parere di Liguria Moderata

“Il rischio di un esodo che potrebbe ben presto trasformarsi in invasione è ben chiaro a tutti. Centinaia di migliaia di persone, da tutta l’Africa subsahariana, sono ammassate sulle coste Libiche e non aspettano altro di poter abbandonare quelle terre e attraversare il Mediterraneo per arrivare in Italia. La richiesta di sicurezza dei cittadini italiani si sta moltiplicando mentre invece il difficile e complicato processo di trasformazione in chiave multietnica e pluri-culturale della nostra società, pare stia segnando il passo. Come si sa i cambiamenti, le innovazioni, le integrazioni, sono sempre uno shock per il popolo, che per consuetudine è abitudinario”.

“E in questo contesto bisogna segnalare che, l’irrazionalità, l’emotività, l’egoismo, la xenofobia, la paura atavica del snaturamento dell’individualità del caos etnico e del caos religioso e culturale, inconsci o meno che siano, fanno parte del bagaglio psicologico di ognuno di noi. Inoltre bisogna ricordare che nessuno può dirsi veramente immune da impulsi biologici potenti come il sospetto, la paura, il rifiuto dell’altro, dell’alieno, dello straniero e del diverso. Ma in questo momento dove bussano alla nostra porta milioni di nostri fratelli, cosa è dunque possibile fare per attuare il diritto alla sussistenza, alla libertà sia personale che religiosa, alla dignità di ogni uomo in quanto tale a prescindere dall’etnia di provenienza, razza, cultura o civiltà e/o religione?”.

“L’unica via è quella della consapevolezza della situazione che è la fonte primaria del vivere comune: bisogna ammettere che non sempre possiamo soddisfare i bisogni materiali di tutti, come vorremmo, ma invece dobbiamo dare dignità a tutti, offrendo attenzione e considerazione all’individuo che ci sta davanti chiunque esso sia. Bisogna applicare, in questo momento storico, la carità e la solidarietà umana, l’umiltà delle parole e la condivisione dei valori etici la razionalità dei pensieri, mai dimenticandoci che sbagliare può inconsapevolmente provocare un’onda d’urto contraria, che potrebbe sfociare in fenomeni di nefasta memoria. Altresì, non dobbiamo dimenticare che, l’ansia politica dell’immediata integrazione degli extracomunitari, a tutti i costi, sia economici che politici che sociali, può assumere caratteri funesti e contrasta nei fatti con la ragionata e cosciente affermazione del diritto d’ogni persona alla sussistenza ed alla dignità”.

“Insomma: ci vorrebbe da parte della politica, idee e sentimenti chiari e condivisi. Invece l’inumana situazione venutasi a creare a Lampedusa non è degna di un paese civilizzato ed evoluto quale noi amiamo definirci. Questa è la brutale realtà. A nulla valgono le scuse di un’Europa assente e i paragoni con una Francia che non sopporta e non supporta l’immigrato. A nulla valgono le divisioni ideologiche-partitiche che i nostri politici non mancano di farci conoscere giornalmente. Con i se e i ma e con la paura e la contrapposizione ideologica, non si governano gli esodi di massa. Serve unione d’intenti prima che sia troppo tardi”.

Andrea Cevasco
LIGURIA MODERATA

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.