Savona. Secondo l’accusa, avrebbe permesso ad un pittore di Vado (adesso deceduto), che a sua volta era finito sotto inchiesta per una serie di fotografie che mostrano bimbi molto piccoli in atteggiamenti epliciti, di fare foto osè alla figlioletta. Questa mattina, in Tribunale a Savona, il pubblico ministero ha chiesto per la mamma in questione, una savonese di 45 anni, residente in Riviera, una condanna a cinque anni di reclusione.
La donna, difesa dagli avvocati Silvio Carrara Sutour ed Emanuele Lamberti, che deve rispondere dei reati di violenza sessuale a scopo fotografico e sfruttamento di minore finalizzato alla produzione di materiale pedopornografico, ha però sempre respinto le accuse, sostenendo che quelli scatti sarebbero stati realizzati a sua insaputa.
Una tesi che, nelle precedenti udienze, è anche stata confermata dalla figlia che all’epoca dei fatti aveva sei anni. L’imputata invece aveva spiegato: “Non mi sono accorta di quello che succedeva alle mie spalle. Lui scattava le foto, mentre ero in cucina a preparare il caffè, a mia insaputa”. Il processo, al termine della discussione, è stato rinviato al prossimo 23 marzo quando, salvo sorprese, arriverà la sentenza.