Cronaca

Grand Hotel, Melgrati: “Sì, sono colpevole: di aver ‘regalato’ ad Alassio un hotel a 5 stelle”

Marco Melgrati

Nel corso del primo atto dell’udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio per i presunti reati di abuso d’ufficio e concorso morale in abuso edilizio, per le vicende legate al Grand Hotel di Alassio è intervenuto in queste ore anche il consigliere regionale, ed ex sindaco alassino, Marco Melgrati.

Nel difendere “la correttezza degli atti della giunta”, di Melgrati stesso e del vicesindaco Aicardi, e dell’assessore Salvo, “che peraltro – dice il consigliere regionale – nei primi tre anni di questa amministrazione non aveva deleghe relative, ma solo quella dell’ambiente”, Melgrati ha voluto sottolineare due aspetti della vicenda.

“Il primo è quello che le delibere, approvate in linea tecnica, non sono mai delibere che avvallino comunque un intervento e lo approvano…una delibera in linea tecnica è un atto amministrativo che esprime il gradimento della Giunta in questo caso ad una modifica del progetto, demandando poi a tutti gli atti necessari a approvare questo progetto, quindi Concessione Edilizia in variante e modifiche alla convenzione. Inoltre, tutte le delibere assunte in linea tecnica avevano la preventiva approvazione-avvallo del consulente legale, l’avv.to Alberti, a cui venivano sottoposte preventivamente ‘sempre'”.

“Infatti, già dalla prima delibera, approvata in linea tecnica, l’avvocato Alberti aveva a scrivere: ‘al riguardo preciso che il Comune può subito procedere all’approvazione del progetto in linea meramente tecnica (ove le nuove soluzioni siano ritenute condivisibili), riservandosi di provvedere alla sua approvazione definitiva, nonché al necessario adeguamento delle pattuizioni convenzionali (in guisa da mantenere l’originario equilibrio economico finanziario dell’operazione) in esito all’acquisizione e alla valutazione degli elementi come sopra richiesti dalla società. Siffatto modo di procedere non configge con i principi desumibili dalla normativa in materia e, pertanto, è a mio avviso ammissibile. La giurisprudenza sul punto conferma tale conclusione. Invero, è stato osservato che la deliberazione di approvazione del progetto in linea tecnica costituisce un mero atto preparatorio della deliberazione di approvazione definitiva del progetto stesso e, come tale, non è neppure suscettibile di autonoma impugnazione'”.

“Il secondo aspetto – prosegue Melgrati – che attiene al presunto e fantasioso reato di concorso morale in abuso edilizio, è che al di là della manifestata intenzione di portare a termine un lavoro epocale per la città di Alassio, che ha ridato alla Città un Albergo di lusso, a 5 stelle, unico in provincia di Savona, ed un centro termale talassoterapico i cui effetti di traino sull’economia, specialmente nel periodo invernale, andranno a riverberarsi su tutta la città, dopo 40 anni di chiusura e di vergognose omissioni di tutte le giunte che si sono susseguite dal 1968 a ieri, non c’è stata nessuna particolare complicità o connivenza con la Conicos oggi Fincos. Appare inoltre evidente che ad oggi è stata rilasciato integrale permesso a costruire in sanatoria, e che quindi sia la Provincia, sia la Soprintendenza per i beni Ambientali, per quanto di loro competenza, hanno sancito in maniera definitiva che le varianti non erano varianti essenziali, e quindi sanabili come è vero che sono state sanate. Ma se amare la propria città, se cercare di arrivare in fondo ad un lavoro importante e di proprietà pubblica per la Città di Alassio come il Grand Hotel e il centro termale talassoterapico, con il parcheggio interrato e la piazza soprastante, nuovo centro di aggregazione e di spettacolo, se tutto questo è reato, allora io, Marco Melgrati, sono colpevole”.

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