Economia

Cassa integrazione in deroga: in Liguria svolta soltanto la metà delle ore

Operai al lavoro

Regione. Il cosiddetto boom di ore di cassa integrazione richiesto per i primi 2 mesi del 2011 in Liguria non è un dato significativo. Le ore di cassa integrazione richieste non corrispondono alle ore effettivamente svolte. Lo rileva la Ciscl, tracciando il quadro della situazione: in Liguria nel 2010 su 100 ore di richiesta di cassa integrazione in deroga solo 50 sono state poi effettivamente svolte. Nella nostra regione infatti sono state spese circa il 60% delle risorse accantonate per cassa integrazione e mobilità in deroga.

Molto più interessanti e significativi i dati sul numero di persone effettivamente in cassa integrazione: attualmente sono circa 6700 i lavoratori in cassa integrazione in deroga e circa 500 quelli in mobilità in deroga. I lavoratori maggiormente colpiti sono di età compresa tra i 30 ed i 40 anni, con purtroppo una forte prevalenza femminile per la mobilità. Le aziende interessate sono state circa 750 per la cassa integrazione in deroga e 140 per la mobilità.

Il settore predominante nei trattamenti di cassa integrazione è il metalmeccanico, seguito dal chimico, trasporti, logistica e commercio. Mentre per la mobilità il primato spetta ai servizi alla persona (40%), seguiti dal commercio (38%) e dai trasporti (19%).

Tenendo presente la diminuzione della cassa integrazione ordinaria, si può dire che il fenomeno degli ammortizzatori sociali interessa circa 10 mila lavoratori su circa 460 mila lavoratori dipendenti in Liguria: un dato dunque lontano dal numero drammatico di altre regioni del Nordovest (oltre 150 mila solo in Piemonte), ma che comunque ha visto in questi mesi impegnati Regione Liguria e parti sociali per firmare un nuovo accordo sugli ammortizzatori sociali che rafforzi le competenze professionali dei lavoratori colpiti dalla cassa integrazione in deroga, e nel contempo destini maggiori investimenti alle politiche attive del lavoro per aiutare i lavoratori disoccupati a trovare nuove opportunità d’impiego.

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