Economia

Andora, il sindaco Floris: “Comuni paralizzati, urge la revisione del patto di stabilità”

Franco Floris

Andora. “Il 2011 è l’anno peggiore per tutti i Comuni, con sofferenza particolare per quelli tra i 5 mila e 10 mila abitanti”. Così Franco Floris, sindaco di Andora e presidente della commissione finanza locale dell’Anci, sulla condizione finanziaria e contabile degli enti comunali alla luce del federalismo e del patto di stabilità che, secondo l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, urge essere revisionato. “La richiesta di raggiungimento degli obiettivi allo stato attuale è quasi impossibile – commenta Floris – Alcuni Comuni registrano difficoltà a fare i bilanci preventivi, altri hanno già approvato ma bloccato i pagamenti così come i lavori pubblici”.

“Siamo arrivati al blocco dell’attività amministrativa – afferma il primo cittadino andorese – Il ruolo di Anci Liguria è determinante in questa fase molto delicata: chiediamo al governo un ridimensionamento degli obiettivi imposti, in modo da consentire un po’ di spazio ai governatori locali, tenendo conto che molti Comuni hanno soldi in cassa”. “Abbiamo chiesto che venga approvato il Dcpm per abbattere del 50% l’obiettivo – aggiunge – Inoltre, in quanto nella normativa federalista è incluso un fondo provvisorio di compartecipazione, vogliamo fare luce su questo aspetto, per scongiurare il rischio che si riveli persino un aggravio”.

La morsa è stretta. Il decreto legislativo recante “Disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale” se riapre la possibilità per i Comuni di esercitare l’autonomia finanziaria su un complesso di cespiti devoluti dallo Stato, però si sovrappone ai limiti calibrati dal patto di stabilità. “Da una parte l’attuazione del federalismo fiscale, dall’altra il patto di stabilità che blocca investimenti, spese e assunzioni” sottolinea Floris.

“Tutti dobbiamo compartecipare al miglioramento del debito nazionale. Tuttavia, è necessario e urgente che tra i comparti, dalle istituzioni nazionali a quelle regionali a quelle locali, si trovi una soluzione che consenta ai Comuni di andare avanti, altrimenti il pericolo è quello di una paralisi totale di operatività che di fatto corrissponderebbe ad una sorta di commissariamento dall’alto” conclude Floris.

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