Cronaca

Usura, interrogato dal gip il 67enne arrestato ad Albenga: respinte le accuse

Carcere di Savona

Savona. E’ stato sentito questa mattina, nel carcere Sant’Agostino di Savona, dal gip Donatella Aschero, per l’interrogatorio di garanzia, Pietro Beretta, il 67enne di Albenga arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare dai carabinieri della Compagnia di Alassio con l’accusa di usura. L’uomo, assistito dall’avvocato Roberto Nasuti, ha deciso di rispondere al giudice e ha negato gli addebiti. Per ora il suo difensore non ha presentato nessuna istanza per “allegerire” la misura di custodia cautelare.

Beretta è finito in manette al termine di indagini che erano iniziate nel dicembre scorso quando i militari, insospettiti dai movimenti dell’uomo, che ogni mattina si recava in alcuni esercizi commerciali senza di fatto acquistare niente ma intrattenendosi con i titolari, hanno cominciato a chiedere informazioni specifiche sul suo conto. Da lì la notizia che probabilmente gli incontri non erano di piacere ma di “lavoro”. Infatti i carabinieri hanno cominciato a fare i conti in tasca all’usuraio che, secondo quanto ricostruito, dava prestiti in denaro per poi chiedere interessi molto alti, con tassi di gran lunga superiori a quelli previsti per legge.

Una volta acquisite notizie, estratti di conti correnti e documentazione bancaria i militari hanno informato l’autorità giudiziaria che ha poi spiccato l’ordine di custodia cautelare per l’uomo di Albenga. I soggetti in debito con l’usuraio sarebbero più di dieci, per la maggior parte titolari di attività commerciali nella provincia di Savona, i quali, probabilmente in periodi di difficoltà economica, hanno chiesto aiuto all’uomo per coprire alcune spese mensili per poi ritrovarsi vittime di usura.

L’usuraio infatti periodicamente, secondo quanto accertato dai carabinieri, si sarebbe recato dalle vittime per chiedere il pagamento della “rata” che di fatto, a causa del tasso applicato, non andava mai a coprire il nuovo interesse che ampliava sempre più il debito della vittima impedendole di uscire dalla situazione di indigenza sempre più pressante.

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