Economia

Scuola, ricorsi precari: “Battaglia difficile”

Savona - protesta scuola

Savona. Dopo il pronunciamento anche da parte del Tribunale di Savona a favore di un gruppo di precari della scuola che avevano richiesto il riconoscimento dell’anzianità di servizio, prosegue la battaglia della Flc Cgil, che ha così commentato l’andamento del ricorso: “Si tratta di un fatto sicuramente positivo e di buon auspicio anche se, purtroppo, va detto che la strada per l’effettivo e definitivo riconoscimento di tale diritto sarà ancora lunga e complicata”.

“A maggior ragione, quindi, ci riteniamo motivati a continuare a sostenere i precari che hanno intrapreso il percorso finalizzato a vedersi riconosciuto il diritto alla progressione di carriera (anzianità di servizio) così come il diritto all’immissione in ruolo” aggiunge la nota.

“Ricordiamo a coloro che si sono rivolti nelle scorse settimane al nostro sindacato per quanto riguarda il ricorso contro la reiterazione del rapporto a tempo determinato (cioè per chiedere l’immissione in ruolo) di farci pervenire (se non è stato ancora fatto) copia della modello/raccomandata inviato al Miur, corredata dalla fotocopia della ricevuta rilasciata dall’ufficio postale (non è necessario fornirci anche dell’avviso di ritorno). Quanto sopra, peraltro, dovrà essere scrupolosamente custodito dagli interessati per quanto riguarda il ricorso per il riconoscimento della progressione di carriera (anzianità di servizio); di comunicarci/confermarci se sono interessati anche a questo ricorso, qualora non avessero già provveduto ad esperire, con la nostra assistenza, il tentativo obbligatorio di conciliazione presso la Direzione Provinciale del Lavoro”.

Intanto critiche arrivano anche sul fronte delle nuove disposizioni sul fronte delle iscrizioni: ad esempio per la scuola dell’infanzia l’anticipo rende più difficile e meno sicuro il lavoro degli insegnanti e meno qualificata l’esperienza dei bambini. Le indicazioni ai genitori è di optare per l’orario ordinario delle attività didattiche per 40 ore settimanali, stessa cosa di ripete anche per la scuola primaria.

“Scegliere la scuola per il proprio figlio non è mai stato semplice. Adesso lo è ancora di più, se si considera che le recenti riforme presuppongono una scuola pubblica ulteriormente impoverita (meno operatori scolastici, meno tempo scuola, meno finanziamenti)” conclude la nota.

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