Cronaca

Nuovo stadio di Alassio: procede anche l’indagine della Procura

Alassio. Doppio fronte investigativo sul cantiere del nuovo stadio “Ferrando” ad Alassio. Il prefetto Claudio Sammartino, che per competenza sorveglia sulle possibili infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici, è chiamato ad esaminare il rapporto della DIA derivato dal sopralluogo effettuato ieri, con grande dispiegamento di agenti interforze. L’area di via Borri dove è in costruzione il nuovo impianto sportivo con quattrocento box interrati è, però, da qualche tempo all’attenzione della Procura di Savona.

Anche l’inchiesta giudiziaria va avanti: vengono ipotizzate violazioni edilizie, urbanistiche e paesaggistiche. Il blitz della Direzione Investigativa Antimafia, coordinato dal centro operativo di Genova, aveva lo scopo di accertare il rispetto in cantiere della normativa contro le infiltrazioni malavitose, delle leggi sul lavoro e delle misure di sicurezza.

Nel mirino della DIA ligure ci sono in particolare le cosiddette procedure negoziate, non solo le ordinarie gare pubbliche, e il caso del cantiere del park alassino ne è un esempio. L’opera in regime di project financing da 21 milioni e 625 mila euro è stata approvata dal Comune alassino nel luglio del 2008. Il permesso di costruire risale all’agosto del 2009. Per coprire i costi dell’operazione, l’impresa ha ricevuto l’autorizzazione per realizzare 171 parcheggi pubblici a pagamento e 400 garage. La convenzione prevede la vendita di box ai residenti al prezzo calmierato di circa 56 mila euro.

Intanto, il consigliere di minoranza Giancarlo Garassino sottolinea: “Ho ha cessato ogni rapporto con la società concessionaria SAP ben prima dell’inizio dei lavori, motivo per cui non sono mai stato responsabile della sicurezza, se non in fase di progettazione. Tutti i rapporti con il committente e lo Studio Garassino-Ronchi sono cessati nel 2009”.

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