Cronaca

Kubica, lungo intervento. Il manager Morelli: “Robert ambasciatore del Santa Corona”

Pietra Ligure. E’ stato un intervento particolarmente lungo, quasi 10 ore, ma a fine giornata il professor Francesco Lanza può dire: “E’ andato bene”. Il direttore del reparto di Traumatologia del Santa Corona, che ha seguito la seconda operazione su Robert Kubica, spiega: “Per non allungare i tempi abbiamo deciso di tralasciare la parte posteriore della frattura al gomito, dove c’è appunto da rinsaldare una vecchia rottura. Sono stati applicati innesti ossei e tutto è andato come previsto”.

Il pilota polacco è entrato in sala operatoria per l’intervento a piede, omero e spalla che dovrebbe concludere il laborioso lavoro dello staff medico sul corpo martoriato del corridore, protagonista del terribile schianto di domenica scorsa al rally Ronde di Andora. Questa notte Kubica rimarrà in Rianimazione sotto osservazione.

Il manager dell’automobilista, Daniele Morelli, testimonia la soddisfazione per l’iter terapeutico: “E’ stata un’assistenza straordinaria quella fornita dall’ospedale Santa Corona. Mi auguro che non vengano a mancare risorse a questa struttura d’eccellenza, che è un fiore all’occhiello della sanità pubblica italiana. Spesso quando vado all’estero sento parlare male della sanità del nostro paese, ma oggi posso dirmi orgoglioso di essere italiano. Io e Robert non dimenticheremo mai l’aiuto e il sostegno che qui a Pietra ci hanno dato. Senza dubbio Robert sarà ‘ambasciatore’ internazionale di questo ospedale”.

“Nella sfortuna di quanto accaduto Kubica ha trovato un’assistenza come quella del Santa Corona” ha osservato il sindaco di Pietra Ligure, Luigi De Vincenzi, aggiungendo: “Lo scetticismo dei primissimi momenti è subito sparito di fronte all’accoglienza che l’ospedale di Pietra ha saputo riservare a Robert e al suo staff. Testimonianza che la sanità pubblica può funzionare e funzionare bene. Per la nostra città è stato un grande orgoglio aver potuto aiutare un ragazzo come Robert, che ha dato lustro al nostro ospedale”.

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