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Il sindaco Delfino schierato con Lupi: ecco la replica di Zanardi

Francesco Zanardi

Savona. Il sindaco di Varazze Giovanni Delfino, nei giorni scorsi, l’aveva, seppur indirettamente, attaccato. Così Francesco Zanardi ha deciso di replicare, facendo alcune precisazioni, al primo citadino varazzino che era sceso in campo per difendere il Vescovo Lupi. “Leggo senza dar troppo peso – dice Zanardi – le sue dichiarazioni ma vorrei fare qualche precisazione. Intanto anche se la citazione ‘lasci pur grattar dov’é la rogna’ è di Dante, trovo veramente misera l’espressione uscita dalla bocca di un Primo Cittadino, soprattutto se rivolta nei confronti di persone delle quali non solo io sono il portavoce, persone che sono state abusate e hanno sofferto, ma per lei e la sua giunta, forse sono solo dettagli irrilevanti”.

“Riguardo alle radicate e antiche tradizioni di culto che in questo caso vanno a braccetto con la moralità, ho potuto prenderne atto leggendo il libro uscito da poco ‘Messe nere sulla riviera’ che tratta lo scandalo sessuale avvenuto a Varazze nel 1907. Tengo anche a precisare che sacerdoti e sacrestani pedofili a parte, non abbiamo mai attaccato il clero, l’unica cosa che abbiamo rimproverato ai sacerdoti è stata l’omertà. Noi non attacchiamo solo Lupi, ma anche Sanguineti Lafranconi e Calcagno forse è male informato, naturalmente Lupi, oltre ad aver fatto la sua parte, al momento è il Vescovo, a chi altri dovremmo rivolgerci?” prosegue Zanardi.

“E’ importante non dimenticare che oltre alla vittime che chiedono giustizia, da più di un anno anche la Magistratura sta indagando sulla Diocesi, non solo per lo scandalo pedofilia. Riguardo al male non c’è dubbio che si trovi ovunque, certo che se quando lo si scopre non si interviene neppure davanti a dei bambini, si diventa complici e forse anche qualcosa di più, credo che avrebbe tutt’altra opinione se avesse avuto la disgrazia di essere una vittima. Riguardo ai vantaggi personali sarebbe curioso sapere quali siano, comunque sono convinto che Lupi apprezzerà il suo sostegno e quello della sua giunta, vi invito solo ad avere rispetto anche per le vittime, non solo per i potenti, soprattutto quando lo fate con la veste che da una carica pubblica” conclude il “grande accusatore” della Diocesi.

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