Lettera al direttore

I Verdi di Savona su situazione in Libia

Gli sconvolgimenti in atto tra i popoli del Nord-Africa e la tragedia che si sta consumando in Libia, con riflessi certi sul continente europeo, obbliga anche i Verdi ambientalisti Savonesi ad alcune considerazioni. E’ possibile un futuro di pace e progresso per la Libia e per gli altri paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

La produzione di quantità enormi di energia pulita è possibile grazie alla tecnologia messa a punto dal nostro Premio Nobel Carlo Rubbia. La superficie della Libia è circa sei volte quella dell’Italia – in gran parte desertica –  e l’agricoltura occupa circa l’1% del territorio. Con l’utilizzo di una piccola porzione della superficie desertica si possono costruire “centrali solari termodinamiche a concentrazione”.

Le risorse di gas e di petrolio potranno essere utilizzate ragionevolmente in tempi più lunghi e in settori anche diversi da quelli della combustione per la produzione di energia termica e, comunque, solo quando verranno messi a punto sistemi capaci di neutralizzare ,con basso costo economico, la CO2 oggi responsabile dei disastri ambientali conseguenti all’effetto serra.

L’impianto solare termodinamico già realizzato da Rubbia in Spagna ha il vantaggio decisivo di funzionare anche nella notte, perché i fluidi surriscaldati durante il giorno possono accumulare energia e distribuirla per molte ore anche in assenza di raggi solari. Una superficie di pochi chilometri quadrati di specchi, capaci di concentrare energia, può fornire energia termica a 600°, trasformabile poi facilmente in energia elettrica.
Rubbia sta realizzando in Spagna altre due centrali gemelle “Andasol 2 e 3”, ciascuna della capacità di 50 MW.

Il petrolio non dev’essere la nostra condanna. Esiste già un progetto chiamato “Desertec”, proposto ad alcuni paesi del nord-Africa (tra questi, Libia e Marocco), in attesa dei necessari finanziamenti. La produzione di energia elettrica da solare termodinamico, unita alla realizzazione di reti di distribuzione elettrica a “corrente continua” e a bassa perdita, può arrivare a soddisfare l’intero fabbisogno energetico europeo e annullare per sempre(perchè la fonte di energia è il sole) quel pericolo di blackout che tanto timore incute in tutti noi.

Se nell’attuale sistema economico il costo del kwh risulta poco concorrenziale, per gli studi fatti, si ritiene che in tempi brevi una produzione diffusa con questi sistemi risulterà  conveniente dal punto di vista economico, per quel meccanismo chiamato “regime di economia di scala” – tenendo ovviamente anche conto degli enormi vantaggi di tipo ambientale.

Per i Verdi della provincia di Savona, il Prof.Gabriello Castellazzi

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