Politica

“E’ Albenga” e Idv attaccano la maggioranza. “Ciangherotti? Il ruggito del coniglio”

Albenga - consiglio comunale

Albenga. Sarcasmo e amarezza per un consiglio comunale in cui sarebbe mancato il confronto. A tre giorni di distanza dall’ultima riunione del parlamentino ingauno maggioranza e opposizione fanno a gara per vedere chi avrà l’ultima parola.

Ad intervenire, dai banchi della minoranza albenganese, sono i componenti della lista civica “E’ Albenga” e dell’Italia dei Valori. “Sul consiglio comunale appena trascorso, io stesso sono rimasto senza parole, la verità è che la maggioranza si è coesa su 2 tematiche molto delicate per la sua stessa sopravvivenza – esordisce Alberto Passino di “E’ Albenga” – Un PDL che non riesce a farsi rispettare in Provincia, e spera senza avere certezza che gli sarà dato in primavera un assessorato, lunedì scorso si è prestato ad un ostruzionismo che non gioverà certo nei rapporti tra maggioranza ed opposizione ingauna. La giuta che mediaticamente per frequenza ed egocentrismo, è rappresentata dal suo unico assessore esterno, il quale ‘inciampa’ sovente nell’appellare la controparte, quale essa sia, con epiteti ed insulti, si è schierata a fianco di questa ennesima interpretazione forzata del regolamento da parte del Presidente del Consiglio. Per evitare che argomenti, oggi caldi, potessero essere trattati anche in tale sede, rimandandoli automaticamente a data da destinarsi. Quindi come non concordare con il capogruppo PDL, che nel descrivere i comportamenti di maggioranza ed opposizione, definisce ‘impossibile non notare la differenza di stile’; bè, su questo non ci piove! Da parte nostra nessun insulto. Altrettanto certo è che alla prossima occasione la tifoseria chiamata dalla Lega Nord a presenziare, sarà ancora più numerosa e rumorosa del consiglio comunale appena trascorso. Santa inquisizione, e Torchemada non esistono più da un bel pezzo, altrimenti avrebbero già processato per eresia qualche assessore che crede di essere onniscente, onnipresente e onnipotente. Io non rivangherei pagine così tristi della storia per dipingere il mio avversario, prepariamoci piuttosto con serenità al prossimo consiglio comunale, espressione del popolo sovrano, dove tutti i cittadini, anche da casa potranno assistere, mi auguro, alla discussione completa delle interrogazioni e mozioni presentate dall’opposizione”.

Duro anche l’Idv con Vincenzo Munì che, nel descrivere il comportamento dell’assessore Ciangherotti ha usato l’espressione “il ruggito del coniglio”. Era proprio la questione riguardante le presunte minacce nei confronti di un privato cittadino da parte di Ciangherotti uno dei temi caldi, non affrontati, dello scorso consiglio comunale (l’altro riguardava i presunti abusi edilizi nella casa del sindaco). “Far passare una giustissima richiesta di chiarimento di un ‘possibile’ atto di intimidazione compiuta da chi ricopre una carica pubblica, nei confronti di un comune cittadino, la cui unica colpa sarebbe stata quella di esprimere, si badi bene da privato cittadino, non da esponente politico, un suo punto di vista su un problema, tra le altre cose ancora irrisolto, come quello della viabilità che stava e sta toccando direttamente tutti i cittadini, tutto ci sembra fuorchè un tentativo di fare gossip – dice Munì – Assurde paiono poi le parole espresse il giorno seguente dall’assessore Ciangherotti, che, se da un lato dimostrano ancora una volta l’arroganza e la pessima abitudine di offendere tutti coloro che non la pensano come lui, dall’altro raccontano una falsità, in cui l’assessore ci dice di non avere nessuna difficoltà a discutere di questa situazione. Appare ancora più falsa questa versione se si prende in analisi il comportamento dell’assessore durante la prima parte del consiglio, un comportamento che chiunque fosse stato presente potrebbe descrivere. Il continuo agitarsi, il passarsi nervosamente la mano tra i capelli, il continuo aggiustarsi la cravatta che probabilmente impediva la respirazione, il guardare ansiosamente le lancette dell’orologio nell’attesa che il tempo concesso alla miniranza terminasse, possono essere considerati gli atteggiamenti tipici di chi non ha nulla da nascondere o di chi non teme discussioni sul suo operato? A noi francamente pare proprio di no, anzi pare proprio l’esatto contrario. Concedetici a questo proposito solo una battuta, a noi pare che lunedì sera in consiglio comunale l’assessore Ciangherotti sembrasse con il suo atteggiamento impaurito, da ‘pulcino bagnato’, un bambino spaventato che, consapevole di essersi comportato da ‘monello’ è subito scappato a nascondersi dietro la gonna di ‘mamma Rosy’ per paura di essere ‘sculacciato’. Ecco perchè rileggendo le sue dichiarazioni, scritte il giorno dopo, probabilmente da dietro una comoda scrivania e non certo pronunciate di fronte all’aula comunale, la sua arroganza appare davvero fuori luogo e, per citare un celebre titolo de ‘Il Giornale’, quotidiano certamente amato dall’assessore, le sue parole ci sembrano davvero il ‘ruggito del coniglio’. Battute a parte, come Italia dei Valori, ribadiamo la necessità delle dimissioni dell’assessore che con il suo comportamento, si badi bene non personale, ma di carica pubblica, ha mancato di rispetto ad un cittadino e di conseguenza a tutta la città di Albenga.Per tale ragione ci riserviamo di portare avanti qualsiasi iniziativa politica e legale per tutelare gli interessi dei cittadini e della città che sono gli unici che contano davvero”.

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