Cronaca

“Don Lu”, Prometeo (vittime pedofilia): “E ora via quello striscione dalla chiesa”

fiaccolata don Luciano Massaferro

Alassio. “E ora via quello striscione che campeggia sulla chiesa”: a chiederlo è l’associazione nazionale vittime pedofilia “Prometeo” che ammonisce coloro che in questi mesi hanno appeso fuori dalla parrocchia alassina che fino a qualche tempo fa era gestita da don Luciano Massaferro, un grande striscione con su scritto “Don Lu siamo con te”, lo stesso portato a mano dai suoi sostenitori nel corso della fiaccolata tanto discussa.

“La presenza fuori da una chiesa di uno striscione con una scritta inneggiante ad un prete condannato in primo grado per abusi è un segnale molto forte ed incivile, che tradotto in parole povere significa che in quella chiesa per chi è vittima di abusi non c’è posto – fa sapere dla suo blog Massimiliano Frassi, presidente di “Prometeo” – In un momento storico come questo si dimostra che le parole del Santo Padre di assistenza alle vittime e tolleranza zero verso chi si è macchiato di questo crimine sono, per qualcuno, rimaste inascoltate. Uno striscione così ha un duplice valore: infangare le vittime e far arrivare ai bambini abusati il segnale che devono continuare a subire abusi senza parlarne con nessuno, perché per loro non ci sarà alcuna solidarietà. Chiediamo come associazione nazionale vittime della pedofilia che lo striscione sia immediatamente rimosso e venga sostituito con una frase del Vangelo: ‘Chiunque scandalizzi anche solo uno di questi piccoli, sia gettato in fondo al mare con una macina d’asino al collo!'”.

Eppure, navigando da un “oceano” all’altro di internet, si approda anche nell’isola dei fedelissimi del parroco alassino, la cui fiducia non è stata minimamente scalfita dalla sentenza di ieri. “Perchè, dico io, questa condanna così dura, quest’accanimento che ormai non è più celato ma ben sottilineato in tutta la sentenza? – si chiede Carla – Mi piacerebbe molto avere una risposta a questa domanda. In quattordici mesi non abbiamo sentito uscire dall’aula un solo fatto, una sola testimonianza davvero credibile, supportata o suffragata da una concretezza oggettiva”. Tutti i componenti del gruppo “Don Luciano libero!” ne sono convinti. E le voci fuori dal coro, quelle che ieri si sono intrufolate tra un commento innocentista e l’altro sostenendo che “Finalmente giustizia è stata fatta”, non fanno che contribuire all’innalzamento di un muro a difesa dell’amico “Don Lu”.

A questo proposito, Carla scrive: “Lo si legge sulle informazioni del gruppo che non avremmo accettato attacchi. Lo scontro non è mai stato lo scopo del gruppo stesso. Chiaramente, a questo punto della follia non ci tiriamo certo indietro e siamo pronti anche ad alzare un pò i toni”. C’è dunque da immaginarsi la reazione davanti alla richiesta “straccia-striscione” dell’associazione “Prometeo”.

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