Daniele Pietropolli vince il Trofeo Laigueglia 2011

Daniele Pietropolli - Trofeo Laigueglia 2011

Laigueglia. Daniele Pietropolli, della Lampre, ha vinto in volata Trofeo Laigueglia edizione numero 48, gara che ha dato inizio alla stagione del ciclismo professionistico. Alle sue spalle Simone Ponzi, della Liquigas, e Angel Vicioso, della Androni Giocattoli. Tra i big in gara, da segnalare il decimo posto di Ivan Basso, al rientro dopo un’assenza di oltre sei mesi.

Il veronese di Bussolengo, già trionfatore nel 2011 di una tappa e della classifica generale del Giro della Provincia di Reggio Calabria, ha conquistato il successo al termine di uno sprint a ranghi ristretti, regolando sulla linea d’arrivo Simone Ponzi (Liquigas Cannondale) e Angel Vicioso (Androni Giocattoli). I dieci uomini che si sono giocati la vittoria lungo l’arrivo posto in via Aurelia a Laigueglia erano fuoriusciti dal gruppo dei migliori quando mancavano poco più di cinque chilometri alla conclusione. In precedenza, la corsa era stata caratterizzata da una lunga fuga di sei atleti (Pavel Brutt e José Cayetano Sarmiento, gli ultimi a cedere), scattati dopo soli 7 chilometri e raggiunti dal gruppo dei migliori in prossimità del passaggio a Cima San ! Damiano, dopo 122 chilometri.

LA CRONACA – Giornata di sole a Laigueglia. 150 corridori al via, partenza ufficiale alle ore 11,00. Non prende il via Domenico Pozzovivo (Colnago-Csf Inox), perché febbricitante. Sono sei gli uomini che accendono la miccia, dopo soli sette chilometri di gara: Pavel Brutt (Katusha Team), Kristof Goddaert (Ag2r La Mondiale), José Cayetano Sarmiento (Acqua & Sapone), Manuele Caddeo (Colnago Csf Inox), Stefano Borchi (De Rosa Ceramica Flaminia), Luca Fioretti (Ora Hotels Carrera). La loro azione raggiunge il vantaggio massimo di 6’30” in località Zuccarello al chilometro 27. Il gruppo torna a farsi sotto al primo GPM di giornata (Passo Balestrino), dove transita per primo Cayetano Sarmiento, ma rimane comunque a 5’10” di distacco. Al primo passaggio a Laigueglia, il drappello dei sei uomini al comando continua a pedalare con 4’5! 5” sugli inseguitori. Vantaggio che diminuisce costantemente, fino a scendere al di sotto dei 3′ all’inizio del secondo GPM di Passo del Ginestro. Qui, a rompere gli indugi sono Brutt e Cayetano Sarmiento, autori di una straordinaria progressione che ben presto consente loro di guadagnare 1’23” sui quattro ex compagni d’avventura, mentre il gruppo naviga appena sopra i 2′. Per Goddaert, Caddeo, Fioretti e Borchi la fuga termina al chilometro 109, mentre Cayetano Sarmiento e Brutt scollinano al Passo del Ginestro con 1’15” sul plotone sempre più sfilacciato. L’azione dei due battistrada si fa pesante lungo l’ascesa a Cima San Damiano, tanto che sotto la spinta della Liquigas Cannondale il gruppo torna compatto a pochi metri dalla vetta. Per Brutt e Cayetano Sarmiento la fuga è durata 122 chilometri. A mettersi in luce sul Gran Premio della montagna è niente meno che Ivan Basso, secondo alle spalle di Cristiano Salerno. È proprio il varesino il più scatenato lungo la successiva salita di Cima Paravenna, che lo vede protagonista assieme a Damiano Cunego, Emanuela Sella e José Serpa Perez. Ma il primo a transitare sul GPM è Fabio Taborre (Acqua & Sapone), seguito proprio da Basso e Serpa Perez. Al comando della corsa si forma così un drappello di una decina di unità con tutti i migliori che, a 25 chilometri dalla conclusione, pedala con 41” su una ventina di inseguitori. Sono proprio quest’ultimi a riagganciarsi alla testa della corsa a poco meno di dieci chilometri alla conclusione. Uno scatto di Alessandro Ballan accende le polveri nel finale. Dieci uomini (tra cui Basso, Cunego, Pietropolli, Ponzi e lo stesso Ballan) si presentano all’arrivo per disputare uno sprint a ranghi ristretti nel quale ha il sopravvento Daniele Pietropolli. Per Pavel Brutt e José Cayetano Sarmiento la gioia di conquistare rispettivamente la speciale classifica del premio combattività e quella del Gran Premio della Montagna.

“Avevamo in programma di fare la corsa per Francesco Gavazzi – ha confessato Pietropolli – E’ uscita fuori una gara molto tirata, con continui scatti ed attacchi soprattutto nel finale. Mi sono presentato sul rettilineo che ero appena rientrato sui battistrada. Ho atteso che fosse lanciata la volata ma mi sono trovato chiuso da Vicioso e ai duecento metri sono stato costretto a tirare i freni e ripartire da fermo. Tanto è bastato però per vincere”.

Una vittoria che aggiunge un’altra perla al corridore della Lampre, davvero incontenibile in questo inizio di stagione. Lo scorso anno era stato terzo sul rettilineo di via Aurelia. Dietro a Ginanni e al vincitore Gavazzi. “Ho imparato che per vincere a Laigueglia, non bisogna mai partire in testa. Oggi mi sentivo mo! lto bene e credo di non aver sbagliato nulla” ha detto Pietropolli.

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