Tassa sul soggiorno: albergatori savonesi pronti a protestare il 17 marzo

UPA: Cappelluto e Scrivano

Savona. “Il 17 marzo? Siamo pronti a protestare contro l’introduzione della tassa sul turismo utilizzando tutti i mezzi che abbiamo a disposizione perché questa provvedimento, se venisse applicato, per la nostra Riviera sarebbe molto dannoso”. Commenta così Franca Cappelluto, presidente dell’Unione provinciale albergatori di Savona, la protesta lanciata da Federalberghi sulla possibile chiusura il 17 marzo delle strutture alberghiere per manifestare contro la tassa sul soggiorno.

“Lunedì è in programma una giunta all’unione provinciale degli albergatori di Savona dove discuteremo proprio di questa iniziativa. Attrarre clienti in Riviera è diventato sempre più difficile – prosegue Franca Cappelluto – Se venisse introdotta questa tassa le conseguenze sarebbero aumenti di prezzo e dal momento che i bilanci dei nostri alberghi sono sempre più limitati, qualcuno sarà costretto a chiudere. Soprattutto in inverno la situazione è diventata ancora più difficile, il turismo della terza età è cambiato, la vacanza si è diversificata, il ‘nuovo pensionato’ oggi prende l’aereo con facilità, prenota una crociera e sempre meno sceglie di venire a svernare qui da noi”.

“L’introduzione di una tassa sul turismo avrebbe anche una ricaduta sociale in termini di qualità dei servizi e di competitività. Senza considerare inoltre le ricadute economiche sul territorio in termini occupazionali” conclude il presidente dell’Unione provinciale albergatori di Savona.

“Lo sciopero il 17 marzo è sicuramento una delle iniziative che lunedì prenderemo in considerazione – ha detto Carlo Srivano, direttore dell’Unione Provinciale Albergatori di Savona – La cosa certa è che questa tassa è vessatoria nei confronti del turismo e della nostra economia, mette le imprese fuori mercato, i prezzi non sarebbero più competitivi. A chi dice che la tassa del soggiorno viene applicata anche in altri paesi europei rispondo che in Italia abbiamo una tassazione diversa che incide sui costi. Oggi stiamo già combattendo contro una classificazione che pone pesanti adeguamenti in termini strutturali in un momento in cui è molto difficile accedere al credito, se aggiungiamo anche questa tassa si arriverà alla chiusura sistematica degli albeghi”.

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