Economia

Cartiera Varazze, incontro in tribunale: le risposte tanto attese arriveranno venerdì

Savona. Lavoratori finiti nelle “sabbie mobili” della burocrazia e di accordi indipendenti dalla loro volontà. Sono quelli della cartiera Verde di Varazze che oggi, in tribunale a Savona, nel corso di un incontro con la dottoressa Fiorenza Giorgi e con il curatore fallimentare, hanno cercato risposte sul loro futuro.

Un incontro definito “cordiale” ma che in sostanza rimanda le risposte tanto attese ad una nuova riunione prevista per venerdì 28 gennaio. In particolare, i lavoratori vorrebbero sapere se verranno o meno accettate le richieste della direzione Romanello affinchè, insieme all’azienda e agli impianti, la procedura si faccia carico anche del futuro dei dipendenti. Un futuro che, con lo scadere della cassa integrazione ordinaria farebbe intravedere lo spettro dei licenziamenti. “Chi è il nostro datore di lavoro oggi e chi attiverà la procedura di cassa integrazione straordinaria per evitare la mobilità?”, si chiedono i diretti interessati.

La seconda questione, riguarda il mancato accordo, almeno per ora, tra il curatore fallimentare e il privato proprietario del terreno su cui sorge una parte del capannone esterno della cartiera, e questo blocca un eventuale rilancio di questa realtà. “Più ci si attarderà a trovare un accordo sul ‘prezzo’, più i tempi per un eventuale rilancio si allungheranno, senza contare che i macchinari, abbandonati in questo modo a loro stessi, avranno bisogno, col tempo, di ulteriori e più costosi investimenti per riprendere il perfetto funzionamento – dice Maurizio Loschi del Cub -. E’ assurdo che, in un momento di crisi economica come questo, si impedisca il rilancio di un’azienda con grosse potenzialità come questa solo per motivi tecnici e burocratici”.

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