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Loano, domani apre al pubblico la personale di Renzo Igne

Loano - Piazza comune alto

Loano. Verrà aperta al pubblico domani, a Loano, nel Grand Hotel Garden Lido, la mostra “Renzo Igne – Il sacro e il fantastico nella Nativita”, realizzata con il patrocinio dell’Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Loano. La personale, curata dalla storica dell’arte Silvia Coppo con la collaborazione della vedova dell’artista, propone una selezione di opere in ceramica di Renzo Igne d’ispirazione religiosa, dedicate alla sua personale ed originale interpretazione della Natività.

“L’autore delle opere, il veneto Renzo Igne – spiega Silvia Coppo – ha adottato fin da giovanissimo come luogo del proprio operare la città Castellamonte, prestigioso centro ceramico del Canavese e del Piemonte. Il suo legame con l’hotel Garden Lido è testimoniato dai tanti interventi di decorazione in ceramica risalenti agli anni Sessanta e visibili negli esterni e nell’ingresso dell’edificio. La famiglia proprietaria dell’Hotel ha sempre valorizzato questo straordinario esempio della sua creatività, pertanto la Fondazione Magnetto, sorta per volontà dello stesso nucleo familiare, nell’occasione del decennale della scomparsa del Maestro che ricorre il 5 gennaio 2011, è onorata di ospitare un’inedita selezione dei suoi lavori, rappresentata da sedici Natività”.

“Nelle mani di Renzo Igne (1940-2001) la ceramica, sorta come arte applicata, si fa scultura negli anni Ottanta proprio nel settore dell’arte sacra. La sua produzione artistica di ispirazione religiosa ha esiti particolarmente originali e, nelle Natività, la bravura si misura anzitutto nell’interpretazione del soggetto. Del resto, oltre che espressione di devozione, il Presepe è narrazione, spettacolo, rappresentazione della vita nel quotidiano, perciò stimola personali approfondimenti. Non di rado le Natività di Igne mostrano una ricerca del fantastico che conferisce alla scena sacra un gusto pittoresco, capace di evocare i disegni dello scenografo Lele Luzzati”.

“Le sedici Natività esposte appartengono all’ultimo triennio della sua attività e, pur della diversità tipologica, mostrano uno schema semplice ma dal significato profondo. La Vergine tiene il Bambino e quasi mai lo contempla, come se il suo compito la inducesse a superare il ruolo di semplice madre, inoltre Maria e Giuseppe osservano con sguardo perplesso e incerto il mondo esterno, consapevoli del mistero che li ha investiti. La tensione dell’indagine psicologica è riequilibrata nella forma, spesso in modo giocoso con una bizzarra distorsione delle sagome, nonché con l’inaspettato inserimento di elementi che non sono propri della Natività. Altre soluzioni formali, in cui l’astrattismo geometrico è di più robusta plasticità, testimoniano una meditazione sull’opera dello scultore Umberto Mastroianni. Nella maggior parte di queste opere manca la capanna, sottintesa dalla postura della Madonna e di San Giuseppe che, chini sul Bambino, costituiscono un nucleo intimo che è il fulcro originario del Cristianesimo. Quando il gruppo familiare è inserito in una cornice, questa può essere un quadrato o un arco, ma ciò che più cattura lo sguardo è il calarsi di Dio nell’eterogenea materia del mondo, attraverso uno stile sobrio che mai nasconde la seducente incisività del modellato e la sapiente stesura degli smalti” conclude la Coppo. L’esposizione sarà visitabile fino al 31 gennaio 2011 (orario 9/20). L’ingresso è libero.

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