Politica

Firme false, Lunardon replica a Vaccarezza: “Il presidente è prossimo alla disperazione”

Giovanni Lunardon

Savona. Botta e risposta tra il numero uno di palazzo Nervi Angelo Vaccarezza (Pdl) e il vice segretario del partito democratico Liguria Giovanni Lunardon.Tutto ha avuto inizio quando Vaccarezza ha ricevuto l’avviso della Procura per la richiesta di rinvio a giudizio sul caso firme false del Popolo della Libertà, raccolte durante le ultime elezioni provinciali di Savona.

Poco dopo il segretario provinciale del Pd Livio di Tullio era tuonato contro Vaccarezza per intimargli di dimettersi dalla carica di presidente della Provincia definendolo “insieme agli altri dirigenti del Pdl un taroccatore che aveva vinto le elezioni con l’imbroglio”.

Vaccarezza non aveva voluto replicare alle affermazioni di Di Tullio ma aveva invece preferito tirare in ballo il vice segretario del partito democratico Liguria Lunardon, accusandolo di essere stato indagato anche lui anni fa.

“Il  Presidente Vaccarezza è ormai prossimo alla disperazione” – ha replicato Lunardon – Solo così si spiegano le sue parole in libertà che incautamente e soprattutto impropriamente cerca di chiamarmi in ballo mettendo insieme cose e fatti che non hanno nessuna relazione e nessuna analogia”.

“All’epoca delle regionali del 2005 – si difende Lunardon – episodio a cui evidentemente Vaccarezza si riferisce, io sono stato sottoposto ad indagini per aver autenticato numero tre firme ritenute non valide in calce alla lista de “I Pensionati”. Non ho mai apposto firme false, non ho manomesso alcun elenco, non ho mai gridato a complotti della magistratura, non ho ricevuto alcuno sconto o trattamento di favore, e comunque quelle tre firme non mettevano in alcun modo in discussione la validità delle elezioni ed erano quindi assolutamente irrilevanti ai fini del confronto elettorale. Ho atteso serenamente l’evolversi del processo, al termine del quale non ho subito alcuna condanna”.

“Qui invece siamo di fronte ad una situazione ben diversa: il quadro che emerge dalla richiesta di rinvio a giudizio è quello di una gigantesca e sistematica opera di contraffazione che ha portato a falsificare la bellezza di 330 firme su 570, facendo di gran lunga venir meno il numero delle firme necessarie per presentare la lista del PdL, la principale lista a sostegno di Vaccarezza, e quindi gettando più di un’ombra sulla validità delle elezioni. Non siamo qui in presenza di semplici sospetti, ma di una perizia calligrafica disposta dalla Procura che certifica l’avvenuta falsificazione delle firme  e di moltissime dichiarazioni verbalizzate di liberi cittadini che affermano di non aver riconosciuto l’autenticità della propria firma. Fatti quindi non contestabili e di una gravità inaudita” prosegue il vice segretario del partito democratico Liguria

“Fatti a cui si sono accompagnate dichiarazioni non vere rilasciate dal consigliere Barbero che ha sulla sua parola, verificatasi poi errata, garantito che le firme erano state raccolte in sua presenza tutte ad Albenga e che erano tutte vere, circostanza che non solo alla luce della perizia è stata platealmente smentita, ma su cui si sono basati i giudizi del TAR che hanno prima ammesso con sospensiva la lista del PdL alle elezioni e poi ritenuta valida la sua ammissione.Se il TAR avesse potuto disporre della perizia calligrafica che sconfessa le dichiarazioni di Barbero, non avrebbe mai ammesso la lista del PdL e avrebbe invalidato le elezioni provinciali savonesi. Anche per queste ragioni il Presidente Vaccarezza, anziché abbaiare alla luna, dovrebbe semplicemente fare una cosa: dimettersi” ha concluso Lunardon.

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