Scuola: mancano tecnici e operai ma i ragazzi liguri scelgono ancora il liceo

Aula scuola

Liguria. A pochi giorni dalla prima campanella per circa 60 mila studenti liguri delle scuole medie superiori, per almeno 8 mila ragazzi dell’ultimo anno si avvicina l’interrogativo “Troverò un lavoro dopo il diploma o mi converrà proseguire gli studi?”.

Secondo lo studio Datagiovani dell’Istat, il 36% dei nuovi posti di lavoro in Italia (quasi 197 mila) riguarderà gli under trenta. A contenderseli saranno per il 44% le imprese di piccole dimensioni fino a nove dipendenti e per il 38% quelle di oltre cinquanta addetti. I settori con maggiore offerta sono il commercio (22%), il manifatturiero (19%) e le costruzioni (12%). Nella variazione delle assunzioni di under trenta tra il 2009 e il 2010, in Liguria c’è stata una crescita del 10,7% con 5.490 neoassunti fino ai 29 anni. “Il problema in Liguria, così come nel resto d’Italia – dice Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – non è solo la mancanza di occupazione, ma anche il mancato incontro tra l’offerta e la domanda”. Mancano tecnici specializzati, idraulici, meccanici, elettricisti, impiantisti termoidraulici, ma anche fornai. Negli ultimi dieci anni si è verificata una forte “liceizzazione” dell’istruzione superiore a scapito degli istituti tecnici con il risultato che gli iscritti agli Itis si è dimezzata.

Dagli ultimi dati raccolti dall’Istat, in Liguria frequentano un liceo circa 30 mila ragazzi, contro i 17.500 degli Itis e gli 11.790 degli istituti professionali. Un divario che si sta inesorabilmente allargando visto che nel 2003 gli iscritti ai licei erano circa 26 mila, quelli agli istituti tecnici poco meno di 18 mila e 11.500 quelli degli istituti professionali. “Alla base della frattura tra mercato del lavoro reale e quello delle aspettative – dice Grasso – stanno le scelte delle famiglie che sperano di dare un’opportunità in più ai figli tracciando loro un percorso di istruzione finalizzato alla laurea, col forte rischio che sfoci nella disoccupazione”. Eppure la manodopera specializzata è molto richiesta. Secondo l’indagine Excelsior di Unioncamere, tra i diplomi più ricercati dalle imprese disposte ad assumere giovani freschi di maturità spicca la qualifica di perito meccanico per cui sono previsti 14.840 nuovi contratti di lavoro. Grande appeal anche per i neodiplomati degli istituti turistici e alberghieri (13.530 assunzioni in vista), seguiti dai periti elettrotecnici (7.790), periti informatici (6.400) ed edili (5.700). Per quanto riguarda l’istruzione professionale, tra i più richiesti, i diplomati nel settore turistico e alberghiero (5.470), meccanico (5.460) e dell’edilizia (2.870).

“Nonostante la domanda da parte delle Pmi di tecnici sia forte – commenta Grasso – preoccupano gli ultimi dati sui ‘giovani invisibili’, circa un milione in tutta Italia. Un piccolo esercito che non studia né lavora né cerca lavoro ufficialmente, ma che, secondo gli analisti, ha un’occupazione irregolare, ‘in nero’, che fa concorrenza sleale alle imprese in regola”. In Liguria, nel 2009, secondo l’Ufficio studi Confartigianato imprese, il lavoro irregolare costituisce il 12% del mercato occupazionale, in lieve calo, a dire il vero, negli ultimi otto anni dell’1,9%, in tendenza con la media nazionale (-2%).

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