Lettera al direttore

Denuncia di Nicolick: “Degrado e inquinamento nei boschi savonesi”

“Per rendersi conto dello stato di degrado e di inquinamento delle zone boscose che circondano Savona, basta semplicemente lasciare la Strada Provinciale del Cadibona e percorrere Via Alla Strà”.

“Lungo questa manciata di chilometri che uniscono Cadibona a Zinola si possono vedere almeno quattro discariche abusive a cielo aperto, formate dal grande senso di inciviltà degli uomini e soprattutto mantenute dal più profondo disinteresse di chi dovrebbe vigilare su queste cose e invece non lo fa. Se poi ci si addentra in uno qualsiasi dei sentieri che si dipartono dalla strada principale, anche in quei siti, si trovano ammassi di rifiuti che oramai si impastano con la vegetazione. Le persone incivili lasciano in questi posti ogni tipo di materiale: mobili, materassi, pneumatici, legname vario, elettrodomestici, carta, detriti in muratura, ferri arrugginiti, persino batterie di autoveicoli e una autovettura incidentata che sta diventando un monumento all’incuria”.

“Quello che colpisce è il fatto che questo materiale giace abbandonato, in quantità industriale, in questi posti per settimane, sotto gli occhi di tutti e quindi anche facilmente visibile da chi transita su queste strade di alta percorrenza. Nonostante tutti vedano, l’intervento di rimozione si fa attendere e nel frattempo questi rifiuti continuano nel tempo la loro azione di impatto ambientale tramite la pioggia che scorrendo attraverso porta nel bosco le sostanze tossiche che formano certi materiali. Emblematico a questo riguardo, è l’esempio di una costruzione semi diroccata, situata al bivio di Via Alla Strà, letteralmente piena di centinaia di bottiglie di plastica da mesi, le quali grazie al vento vanno a sparpagliarsi per tutto il bosco adiacente producendo inquinamento diretto. Guardando queste discariche a cielo aperto si ha nell’immediato un bruttissimo impatto visivo, già di per sé forte, ma il vero effetto devastante è quello che si ha sull’ambiente e che ha dei costi altissimi per le aree verdi, per la fauna e per chi si avventura in esse anche solo per compiere una semplice camminata”.

“Occorre difendere il verde, prima che sia tardi, troppo tardi per porre dei rimedi :innanzitutto gli enti preposti devono sgomberare, al più presto possibile le discariche già esistenti e impedire il prosieguo dell’inquinamento, poi decretare sanzioni più pesanti nei confronti di chi inquina con queste modalità e soprattutto prevenire l’azione incivile e criminale di chi abbandona i rifiuti nelle aree boscose. Forse sarebbe impossibile pattugliare continuamente il bosco ma oramai i siti dove vengono abbandonati i rifiuti sono arcinoti, quindi sarebbe semplicissimo installare delle webcam, collegati via wireless ad una centrale operativa per video riprendere e successivamente identificare chi lascia il materiale inquinante in giro, danneggiando l’ambiente”.

Roberto Nicolick

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