Via libera della Commissione europea ai nuovi criteri necessari per raggiungere il buono stato ecologico dei mari europei. Grazie a questi criteri, spiega Bruxelles , gli Stati membri potranno mettere a punto strategie coordinate per la protezione dell’ambiente marino all’interno delle diverse regioni, in modo da garantire la coerenza delle azioni e la possibilità di comparazione dei progressi ottenuti.
“Vogliamo che i nostri mari – afferma Janez Potocnik, commissario europeo per l’Ambiente – siano produttivi e in buona salute. Questa decisione è il primo passo verso la definizione di obiettivi precisi per il raggiungimento del buono stato ecologico. L’adozione durante l’Anno internazionale della biodiversità è un ulteriore passo in avanti nello sviluppo della strategia Ue a favore della biodiversità dopo il 2010”.
I nuovi criteri approvati da Bruxelles, spiega la Commissione Ue, riguardano vari fattori, come biodiversità, popolazione ittica, eutrofizzazione, sostanze inquinanti, rifiuti e rumore. Si basano su pareri scientifici e tecnici forniti da esperti, su obblighi esistenti e sull’evoluzione della normativa Ue, includendo elementi dell’ambiente marino non ancora contemplati nelle politiche attuali. L’obiettivo è arrivare al cosiddetto “buono stato ecologico” delle acque marine, cioé una condizione che le mantenga in buono stato di salute e produttive.
Lo sfruttamento dell’ ambiente marino infatti deve essere contenuto entro livelli sostenibili, per salvaguardare il potenziale di impiego e le attività della generazione attuale e di quelle future. Questo significa tenere conto di struttura, funzione e processi degli ecosistemi marini, proteggere specie e habitat ed evitare il declino di biodiversità causato dall’uomo.