Cronaca

Alassio, violenta ragazza russa nel garage: arrestato Gino Messina

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Alassio. E’ stato arrestato dai carabinieri per violenza sessuale Gino Messina (foto), 45enne di Alassio, con precedenti penali, conosciuto come personaggio eclettico della vita notturna alassina e rivierasca. L’uomo è accusato di aver violentato la notte scorsa una ragazza russa di 28 anni, residente a Torino ma in vacanza da una amica nella città del Muretto.

Secondo la ricostruzione degli organi inquirenti l’uomo ha adocchiato la giovane in un pub del centro di Alassio, la conosceva solo di vista per averla incontrata di sfuggita qualche sera prima. Dopo aver bevuto qualcosa assieme Messina l’ha invitata a seguirlo in un altro locale della zona. Con una scusa l’ha fatta salire sulla sua auto e l’ha condotta fino al garage condominiale dove risiede. Probabilmente, al rifiuto della ragazza di avere un rapporto sessuale, l’uomo le è saltato addosso e ha cominciato a violentarla all’interno del bagagliaio di un’altra sua vettura, una Smart. Solo una volta consumata la violenza la 28enne russa è riuscita a scappare, scavalcando un cancello e arrivando fino alla strada. Erano le sei di questa mattina quando un passante l’ha notata seduta e disperata e, con il cellulare della giovane, ha così avvisato i carabinieri.

Una volta sul posto i militari l’hanno prontamente accompagnata in ospedale dove i medici hanno riscontrato i segni della violenza, con lividi ed echimosi sul corpo della giovane: dieci i giorni di prognosi. Nonostante l’incredibile shock la ragazza ha descritto il luogo della violenza ed il suo violentatore che è stato in breve tempo identificato dai carabinieri e posto in stato di arresto. Sul suo viso aveva ancora il segno di un graffio, anche se alle prime domande dei militari l’uomo ha affermato che la giovane russa fosse consenziente al rapporto sessuale. Non la pensa affatto così il sostituto procuratore di Savona Giovanni Battista Ferro, che sulla base degli elementi raccolti ha disposto il fermo del 45enne alassino, che verrà ora trasferito nel carcere di Chiavari o Sanremo a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Gli inquirenti sperano inoltre di poter raccogliere la preziosa testimonianza dell’uomo che ha soccorso per primo la ragazza, in attesa dell’arrivo dei carabinieri. Il “buon samaritano”, così come è stato ribattezzato dagli investigatori, infatti una volta affidata la ragazza ai militari si è allontanato prima di essere identificato. La Procura lo invita a “farsi riconoscere” o presso i suoi uffici o presso il comando dei carabinieri di Alassio.

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