Cronaca

Enpa: “L’agonia della cinghialina uccisa dai bracconieri”

Finale Ligure. Una giovane femmina di cinghiale è stata trafitta dal dardo della balestra di un bracconiere sulle alture del porto di Finale Ligure.

“La freccia – raccontano i volontari dell’Enpa – è entrata nella schiena, ha trapassato la spina dorsale e l’intestino ed è finita in un polmone. L’animale però non è morto e si è trascinato probabilmente per giorni, riuscendo a spezzare la parte della freccia rimasta fuori del corpo. Poi, finalmente, è caduto dal terrazzamento di un oliveto nel sottostante giardino di una casa, dove gli abitanti l’hanno visto e ci hanno avvertito. E’ stato necessario l’intervento di un veterinario che l’ha addormentata con un’iniezione di sedativo ed ha estratto la freccia. Poi è
stata faticosamente trasportata attraverso le impervie scalinate dell’oliveto alla nostra auto e quindi allo studio veterinario, dove le radiografie hanno evidenziato le devastazioni provocate dal dardo e, per le ferite ormai infette, il medico ha dovuto sopprimerla”.

“Purtroppo la balestra – continuano gli animalisti – è un’arma di libero acquisto anche via internet (basta essere maggiorenni), del costo irrisorio (da 80 euro in su) e, per la sua silenziosità, sempre più utilizzata dai bracconieri; ma è subdola e crudele come i lacci e le tagliole, perché quasi sempre ferisce ma non uccide, condannando le vittime a spaventose agonie, come la povera cinghialina di Finale”.

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