Cronaca

Ordinanza di custodia cautelare per 53enne: è responsabile di 5 rapine in banca in provincia

Carabinieri

Ponente. I carabinieri del nucleo investigativo provinciale hanno notificato, questa mattina, un’ordinanaza di custodia cautelare in carcere ad un 53enne di Milano, Pietro Noci, che si trovava già in carcere a Genova. L’uomo è ritenuto responsabile di cinque rapine messe a segno in provincia di Savona: il 26 agosto 2008 alla Carige di Varazze, il 24 novembre 2008 alla Carisa di Spotorno, il 15 dicembre 2008 ancora alla Carige di Varazze, il 16 febbraio 2009 alla Carige di Villanova d’Albenga e il 10 aprile 2009 nella filiale della Carige di piazza Leon Pancaldo a Savona.

Noci, nella maggioranza dei casi, agiva travestito da donna e, secondo gli inquirenti, avrebbe rapinato, dal febbraio 2008 al 27 aprile 2009, circa una trentina di banche in tutto il nord Italia: Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino Aldo Adige, Emilia Romagna. Il rapinatore era stato arrestato nel giugno 2009 dai carabinieri del comando provinciale di Genova ma i “colpi” in provincia di Savona non gli erano ancora stati contestati.

Il provvedimento, al termine delle indagini del caso, è stato firmato dal giudice Donatella Aschero e notificato appunto, questa mattina, in carcere, all’uomo. Il 53enne sarà ascoltato venerdì mattina dal gip del tribunale di Savona Laura Russo. Noci era uscito dal carcere nel 2007 dopo aver scontato una condanna a 15 anni, sempre per rapina. In Liguria, oltre alle rapine nella provincia di Savona gli si attribuiscono anche i colpi messi a segno a Sestri Levante (23 febbraio 2009), Arenzano (5 marzo), 22 aprile (Sanremo, Carige di corso Cavallotti).

Il rapinatore di solito colpiva nelle banche più vicine alle uscite dell’autostrada e quasi sempre agiva travestito o da donna o in altri modi (una volta si era vestito da operaio dell’Anas). A tradire il rapinatore travestito era stato il Telepass di un’auto rubata dal quale i carabinieri erano riusciti a individuare la zona dove abitava.

Oltre al Telepass, Noci era stato tradito da un’impronta di una scarpa lasciata sul bancone di una filiale. Da quella i militari erano risaliti a un’azienda che le produce nella zona di Voghera. Le stesse calzature erano poi state ritrovate nelle auto rubate che Noci usava come nascondiglio per i suoi “attrezzi da lavoro” : tre parrucche da donna e quattro paia di occhiali da sole appariscenti, guanti, abbligliamento femminile e ombrelli.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.